La cultura è portatrice di pace e con questo obiettivo gli Stati generali dello spettacolo dal vivo si tingono dei colori arcobaleno. Intervista di Raffaele Palumbo a Cristina Scaletti.
“In questi giorni bui e tragici in cui la guerra è tornata a travolgere terre e popoli riportandoci in una conflittualità e in uno stato di paura che speravamo appartenesse a capitoli drammatici del passato, Fondazione Toscana Spettacolo onlus vuole mandare un messaggio di solidarietà alle vittime, ripudiando la guerra in ogni sua forma e con ogni strumento in nome della non violenza e del rispetto dei diritti umani.” Lo rendono noto congiuntamente la presidente Cristina Scaletti e il direttore Patrizia Coletta.
“Credo che questo sia davvero il momento per ritrovarsi tutti insieme sotto un unico valore condiviso e che la cultura possa mandare un messaggio a difesa di battaglie così universali quanto intime ed umane. Questo vorrei che arrivasse ai giovani che sentono parlare di guerra per la prima volta, che vedono immagini di aggressione inaudita. E che possano ribellarsi sentendosi sostenuti da adulti in grado di non porre barriere o divisioni, ma sappiano educarli alla pace come bene comune e inalienabile. Educazione e condivisione. Solo così la pace si riempirà di senso e di futuro e diventerà davvero uno strumento potente in mano all’umanità”, sottolinea la presidente Cristina Scaletti.
“La cultura, le arti, il teatro in particolare assumono un valore imprescindibile in un momento così sconcertante. Sono un veicolo straordinario per trasmettere pensieri di giustizia, uguaglianza, accoglienza, solidarietà. Preziosi antidoti per immaginare una visione di futuro possibile”, dichiara il direttore Patrizia Coletta.
Fondazione Toscana Spettacolo in questi giorni è impegnata con Regione Toscana e Anci Toscana nella realizzazione degli Stati generali dello spettacolo dal vivo in Toscana. “Mentre la cultura mondiale, così come il mondo dello sport manifestano il loro no all’aggressione russa a sostegno della popolazione ucraina, anche gli Stati generali si tingeranno dei colori della pace con un gesto simbolico ma di forte vicinanza umana e culturale”, conclude Scaletti.