Famiglia al freddo da settimane. Grassi (Frs): “Comune e Casa Spa non riparano le caldaie negli alloggi ERP prima di 10 anni. I regolamenti troppo rigidi, che non guardano in faccia alla cittadinanza, debbono essere modificati”.
Conferenza stampa questa mattina con Tommaso Grassi che ha presentato la situazione di una famiglia che paga regolarmente l’affitto a Casa Spa, ma che è rimasta al freddo ormai da settimane. Caldaia rotta e niente soldi per ripararla.
I regolamnenti di Casa Spa e Comune sono troppo rigidi:”Una norma che è così rigida da costringere una famiglia, con al proprio interno disabili, a dover stare al freddo da settimane, con la caldaia rotta, perché nella carta dei servizi di Casa Spa è scritto che non sono autorizzate, e quindi sostenute, le spese dal soggetto gestore in caso di malfunzionamento entro i primi 10 anni di vita dell’impianto: è una norma – sottolinea il capogruppo di Firenze riparte a sinistra Tommaso Grassi – che deve essere modificata. Non ha senso basarsi sull’età di una caldaia per decidere se ripararla o lasciare al freddo l’appartamento. La rottura di una caldaia non può essere imputata ad una errata gestione e i rischi collegati ad un malfunzionamento, come ci racconta la cronaca degli ultimi anni, sono ben noti”.
“E’ un caso sul quale l’amministrazione è stata più volte coinvolta, ma non ha dato alcuna risposta e si è trincerata dietro alle norme. Troviamo incredibile – prosegue Tommaso Grassi – che una famiglia che paga l’affitto regolarmente a Casa Spa, che è non nelle condizioni di far fronte ad una spesa imprevista di diverse centinaia di euro, abbia dovuto trascorrere il Natale al freddo. Paradossale poi che l’intervento debba essere obbligatoriamente effettuato dalla ditta scelta da Casa Spa per le manutenzioni, senza quindi la possibilità di effettuare una comparazione tra diversi manutentori. Casa Spa non paga, ma decide da chi far effettuare i lavori: un sistema che non possiamo accettare”.
“Chiediamo ai vertici di Casa Spa la modifica dell’atto regolamentare, all’assessora Funaro – conclude Tommaso Grassi di Firenze riparte a sinistra – chiediamo di trovare una soluzione per questa famiglia, soluzione che non può certo essere quella di rimanere al freddo per ancora giorni e giorni. Una vicenda di cui ci occupiamo per la valenza generale della loro situazione, e che dubitiamo sia l’unica in città, ma rischia di essere la punta di un iceberg che nasconde una gestione di cui non ci capacitiamo”.