Le operazioni di sbarco sono in corso, ma è arrivata intorno alle 8,15 di stamani, lunedì, la Life Support, la nave di Energency con a bordo 29 persone, tra cui tre donne e un bambino, tratte in salvo il 2 giugno al largo della Libia e destinata al porto di Marina di Carrara. E’ la terza volta che lo scalo viene assegnato a una nave delle ong come destinazione per lo sbarco di migranti soccorsi in mare.
La stessa Life support era stata destinata a Marina di Carrara lo scorso 19 aprile – allora erano state 55 le persone scese a terra, tra le quali anche due presunti scafisti poi fermati alla polizia – mentre il 29 gennaio era toccato alla Ocean Viking dell’ong Sos Mediterrane’, con 95 migranti.
I migranti saranno tutti collocati in strutture toscane. La Life support li aveva tratti in salvo il 2 giugno scorso. Lo ha spiegato il prefetto di Massa Carrara Guido Aprea, insieme alla sindaca Serena Arrighi tra i presenti stamani al porto di Marina di Carrara. Tra i 29 migranti ci sono un bimbo di 2 anni con la madre e altre due donne: tutte e 4 rimarranno in provincia di Massa Carrara, i 26 uomini saranno invece distribuiti nelle altre province toscane. Secondo quanto spiegato da Emergency, i 29 migranti sono originari di Eritrea, Etiopia, Gambia e Sudan ed erano partiti da Sabratah, in Libia.
E a proposito di migranti e Life Support, ha parlato anche il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani. “Da parte nostra c’è l’assoluta disponibilità ad assecondare tutto ciò che può servire a inquadrare nel modo migliore il fenomeno delle migrazioni”. Lo dice il Governatore alla Stampa in merito al censimento degli irregolari che il Viminale sperimenterà dopo l’estate nella sua regione. La misura però viene interpretata come un’apertura a “sperimentare forme di accoglienza. Noi lavoriamo perché non esistano irregolari e perché tutto si svolga nella massima certificazione. Il metodo che abbiamo sempre privilegiato in Toscana è l’accoglienza diffusa”.
La Toscana, che oggi accoglie nuovamente la Life Support, non ha sottoscritto lo stato di emergenza per i migranti: “La firma del protocollo d’intesa è formale – spiega – La Toscana è una delle Regioni che collabora maggiormente per l’accoglienza e l’impiego dei migranti in attività socialmente utili”. La Toscana inoltre, viene rimarcato, si oppone alla costruzione di nuovi centri per il rimpatrio: “Sono ormai note e discusse le esperienze dei Cpr che diventano luoghi detentivi – commenta il governatore – Se vogliono realizzarli senza provvedere a una riforma che li adegui a essere centri in cui l’obiettivo principale è l’accoglienza e non la detenzione, li faranno loro. Non certo con il nostro sostegno”. Impedirlo non si può, ammette Giani, “ma sarebbe un fatto politico forte prendere questa decisione senza l’ok della Regione”.