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La ‘pedagogia povera’ entra nelle scuole di Barberino e Tavarnelle 

pedagogia povera

Domani, sabato 10 febbraio, dalle ore 9 alle ore 17.30, a Barberino e San Donato in Poggio artisti, attori teatrali, educatori, esperti coinvolti in un convegno, laboratori artistici e musei sentimentali aperti al pubblico.

Nell’era delle emozioni accelerate e virtuali, fatte di faccine poliespressive ed emoticon, è ancora possibile ascoltare la natura, leggere nella poesia e nei silenzi erranti di una nuvola, condividere le storie di una filastrocca ispirata alla semplicità e alla lentezza. Bastano due barattoli e una corda accostati all’orecchio per alimentare quel mondo misto di fantasia e immaginazione di cui la mente di un bambino è fecondo. Dialogare con il mondo attraverso un telefono senza fili, concentrarsi sui suoni e sulle voci che provengono da noi stessi e dall’esterno diventa un gioco reale e stimolante nella giostra della vita basata sulla conoscenza diretta dell’esperienza.

L’ascoltofono è il primo ‘giocattolo povero’ che entra delle scuole del Chianti. Nudo, scarno ma carico di sensazioni e inventiva. Progettato artigianalmente per liberare la creatività dei bambini, l’oggetto si fa largo nel percorso educativo delle scuole di Barberino e Tavarnelle dove per la prima volta si sperimentano tecniche e strumenti di una nuova metodologia educativa che riflette sul tempo, lo spazio e i percorsi sperimentali legati alla pedagogia povera.  Lo strumento, costruito in classe dagli allievi, insegna a riconoscere la meraviglia come dimensione necessaria a crescere, a diventare adulti in grado di apprezzare le piccole cose e la verità profonda dell’esistenza.

Ispirato al progetto che mescola teatro e arti visive portato in viaggio nel mondo dall’artista artigiano Antonio Catalano, il Chianti propone un ritorno alle cose semplici e si lascia guidare dal senso francescano della vita per condividere in modo nuovo la quotidianità in classe, cadenzata da ritmi lenti e accompagnata da progetti e interventi che stimolano l’esplorazione e l’apertura al territorio, il contatto diretto con l’ambiente e l’attenzione alle relazioni umane. Questi i punti cardine della ricerca pedagogica che mira al benessere del bambino mettendo in campo esperienze incentrate sul sorriso, la leggerezza, l’esplorazione delle emozioni, l’uso delle mani come strumenti utili a creare e inventare giochi e storie.

Tra le prime scuole in Italia che sperimentano la didattica ‘francescana’ l’Istituto comprensivo Don Milani di Tavarnelle e Barberino ed in particolare i plessi dell’infanzia di Sambuca, Barberino, Marcialla, Vico che condividono un progetto comune elaborato dalle insegnanti formate attraverso uno specifico corso condotto da Antonio Catalano. Si intitola la “Giostra delle Meraviglie” e fa appello all’interpretazione di quattro temi Ascolto, Terra, Acqua, Seme in cui i bambini formulano pensieri, si mettono alla prova e si confrontano con il contesto ambientale che li circonda, con i loro piccoli universi, cantieri sempre aperti, basati sull’esperienza concreta.  “Crediamo negli strumenti che permettono di crescere in modo autonomo – commenta la dirigente scolastica Paola Salvadori   di riqualificare le relazioni tra le persone e la scommessa è anche quella di estendere agli altri ordini scolastici, le primarie e la secondaria di primo grado, i principi della pedagogia povera”.

I percorsi sperimentali delle scuole di Barberino e Tavarnelle rappresentano una delle testimonianze che arricchirà la giornata di sabato 10 febbraio dedicata alla pedagogia povera in cui si alterneranno gli interventi di alcuni esperti di rilievo nazionale, al centro di un convegno e di diverse attività laboratoriali. “Ascolto e meraviglia” è il titolo dell’evento organizzato dall’Istituto Comprensivo Don Milani, con il sostegno dell’Unione comunale del Chianti fiorentino, presso la scuola primaria di Barberino Val d’Elsa dalle ore 9 alle ore 13. Ospiti d’eccezione l’artista Antonio Catalano e Bruno Tognoliniautore e scrittore per l’infanzia, premio Andersen 2007, autore del programma RAI L’albero azzurro e dei testi per le canzoni del film “La gabbianella e il gatto”.

Dopo il saluto del dirigente scolastico Paola Salvadori, del direttore dell’ufficio scolastico regionale Domenico Petruzzo e dei sindaci Giacomo Trentanovi e David Baroncelli, interverranno insegnanti, educatori, artisti tra cui Irene Lorenzini, Francesca Gentile, Elena Iodice, Paola Lovesio e Damiano Scarpa. Del progetto riconosciuto dal Miur parlerà anche Rosa De Pasquale, capo Dipartimento per il Sistema educativo di Istruzione e Formazione.

Nel pomeriggio, dalle ore 15, l‘iniziativa prosegue nel borgo medievale di San Donato in Poggio, tra le vie del centro storico e le sale di Palazzo Malaspina dove si alterneranno i laboratori artistici a cura di Paola Bortoluzzi e i musei sentimentali di Antonio Catalano. L’evento è rivolto a tutti, educatori, genitori, bambini. Nel corso della giornata saranno forniti strumenti di counseling e tutoring per sperimentare nel proprio ambito la pedagogia povera.

“Non c’è solo l’età dell’infanzia – dicono i sindaci –  in questo progetto c’è molto di più, c’è lo sguardo dei bambini che insegna agli adulti a guardarsi dentro, c’è il progetto di una comunità testimoniato da un gruppo di scuole che fa rete sul piano educativo, c’è un territorio che investe sulla lentezza del tempo educativo. Ancora un investimento sulla qualità didattica e sui percorsi sperimentali e innovativi, l’evento sarà ospitato nella nuova scuola primaria di Barberino che ha aperto i battenti lo scorso  settembre, una delle eccellenze architettoniche ed ecosostenibili che arricchisce lo scenario dell’edilizia scolastica a livello regionale e fa del campus di Bustecca il nostro fiore all’occhiello”.

La fantasia, per sua innata vocazione, tende a modificare la realtà, l’immaginazione dà un titolo, un nome, un’identità alle piccole cose, ferma un pensiero, un ricordo, un sentimento, costruisce il senso della conoscenza e della scoperta attraverso lo sguardo di chi sa ascoltare sé stesso, gli altri, la natura e meravigliarsi di fronte alla vita.

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