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La Richard Ginori resta a Sesto F.no, intesa al Ministero: salvi azienda, marchio e 200 posti di lavoro

“Raggiunta l’intesa per dare continuita’ allo storico stabilimento Richard Ginori di Sesto Fiorentino. Oggi alla presenza del ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, della regione Toscana e del comune di Sesto Fiorentino, cosi’ come di tutte le parti direttamente interessate, e’ stato definito il percorso che consentira’ all’azienda non solo di acquisire l’immobile ma soprattutto di pianificare gli investimenti necessari al futuro della ceramica artistica italiana. L’incontro si e’ tenuto nella sede del dicastero di via Veneto”. Lo comunica il Mise.

Calenda dice: “Con questo accordo si e’ salvaguardato un importante marchio del made in Italy e salvati contemporaneamente oltre 200 posti di lavoro, competenze professionali e artistiche di altissimo livello. Dopo che il governo ha acquistato il Museo Richard Ginori, scongiurandone il degrado, oggi abbiamo fatto un ulteriore passo per consolidare un patrimonio storico e culturale italiano. Di questo sono molto orgoglioso”.

“L’accordo raggiunto per la compravendita dei terreni tra Richard Ginori e le banche creditrici è una notizia importantissima alla quale abbiamo lavorato per mesi. Ringraziamo i lavoratori della Ginori che hanno con noi lottato con coraggio,le istituzioni a tutti i livelli che hanno lavorato in sinergia per questa soluzione. Un abbraccio va anche a tutti i sestesi che non ci hanno mai fatto mancare il loro sostegno. È il primo passo. Da oggi infatti si apre una nuova sfida,quella legata alla partita sul piano di rilancio della Ginori e degli investimenti”. Così in una nota, stasera, Mirko Zacchei di Femca cisl e Bernardo Marasco  Filctem Cgil. “Saremo impegnati nei prossimi mesi – conclude il comunicato – in un confronto sul piano industriale con la Ginori che comunque oggi, nel compiere un gesto fondamentale, ha posato la prima pietra sullo sviluppo e sul piano di rilancio futuro
dell’Azienda”

“Con questa intesa – si legge nel comunicato della Regione -, che si dovrebbe concretizzare entro la fine dell’anno con il passaggio di proprietà dello stabilimento, si pongono le basi per il rafforzamento della presenza della Richiard Ginori a Sesto Fiorentino e per il rilancio complessivo dell’azienda. Dell’accordo è stata data informazione in un successivo incontro
alle organizzazione sindacali”. “Esprimo grande soddisfazione – ha detto il presidente Rossi – per questa intesa sulla quale abbiamo lavorato fortemente in questi mesi. Si tratta di un passo fondamentale per garantire il futuro di questa storica manifattura di valore nazionale e mondiale e perché possa dispiegarsi pienamente il piano industriale dell’azienda. È significativo che a questa intesa si aggiunga anche l’acquisizione del Museo storico di Richard Ginori da parte dello Stato, avvenuta nei giorni scorsi. Nei prossimi giorni con il ministro Calenda e il sindaco Falchi firmeremo un protocollo d’intesa finalizzato al supporto dello sviluppo di Ginori e di tutta l’area circostante”.

“Finalmente la notizia dell’accordo tanto atteso per la Richard Ginori. Premiate la pazienza e la tenacia. Grazie a tutti coloro che si sono spesi per questo risultato che fa bene a Firenze”. Lo scrive, su twitter, il sindaco del capoluogo toscano Dario Nardella.

”Finalmente tiriamo un sospiro di sollievo: dopo tanti, troppi mesi di attesa, c’è l’accordo sul futuro dello stabilimento Richard-Ginori. Il primo pensiero va ai lavoratori, per i quali, finalmente, si apre la possibilità di un futuro meno incerto. E poi alla nostra città, a Sesto Fiorentino, che ha atteso l’esito dell’incontro di questo pomeriggio per mesi”. Lo afferma il
sindaco di Sesto Fiorentino Lorenzo Falchi, dove ha sede lo stabilimento Richard Ginori e il museo storico della porcellana. “Dopo il Museo, va al suo posto il tassello più importante di questo vicenda intricata: quello del futuro produttivo. È una grande soddisfazione, un risultato raggiunto attraverso una trattativa lunga e difficile dall’esito tutt’altro che scontato- ha aggiunto Falchi – Oggi è un giorno importante, il giorno in cui si pongono le basi per iniziare a scrivere una nuova pagina della storia della Ginori”.

Soddisfatta anche la vicepresidente del Senato, Rosa Maria di Giorgi, da sempre impegnata sulla vertenza che sottolinea “dopo l’acquisto del museo da parte del MIBACT, l’accordo sottoscritto al MISE rappresenta la felice conclusione di una vertenza difficile che poteva mettere in discussione il futuro di 200 lavoratori, delle loro famiglie, ed anche di un simbolo della nostra più pregiata manifattura. Per questo obiettivo abbiamo lavorato con costanza e determinazione: ora si apre finalmente una nuova pagina, dedicata alle prospettive di sviluppo, che può davvero restituire allo stabilimento, ed a tutto il territorio di Sesto F.no, quella centralità industriale e culturale che ha avuto nei decenni passati, e che questa vicenda rischiava di compromettere definitivamente . E’ il segno che quando le istituzioni lavorano compatte per raggiungere un obiettivo, la politica riafferma tutta la sua capacità di incidere positivamente sulla realtà e sui vissuti delle persone. Un messaggio quanto mai significativo in un periodo in cui i venti populisti spirano così pericolosamente anche nel nostro paese”.

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