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Gio 24 Apr 2025
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La Toscana che dice no al Governo: il 25 è sempre una cosa seria

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La Toscana che dice no al Governo: il 25 è sempre una cosa seria
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Dalla Sindaca di Firenze Sara Funaro al Presidente dell’istituto storico della resistenza Vannino Chiti, si susseguono le reazioni di sdegno all’invito del Governo a festeggiare il 25 aprile con “sobrietà” in rispetto della morte del Papa.

E’ molto grave che il Governo non abbia presente una cosa molto semplice. Il 25 è una festa nazionale, ufficiale, di Stato. E’ una festa fondante della nostra Repubblica, celebrata dai massimi vertici istituzionali, delle forze armate, degli apparati dello Stato. Non è una festicciola di parte, di partito o di gruppi, non è una kermesse né un ritrovo ludico e ricreativo in qualche centro sociale. E’ una festa dello Stato italiano. Devono ricordarlo, a chi nel Governo ha invocato sobrietà per rispettare il lutto per la morte di Papa Francesco, proprio le istituzioni toscane e fiorentine. L’80esimo della Liberazione del nostro paese da quella barbarie che fu il nazi-fascismo è una cosa seria. Lo è sempre stato. La Sindaca di Firenze Sara Funaro parla di un consueto profilo di serietà che caratterizza le celebrazioni fiorentine da sempre. Dove ci sarà anche un minuto di silenzio per ricordare il Papa appena scomparso. Sdegnato anche il Presidente dell’Istituto storico della resistenza in Toscana, Vannino Chiti, che mette il dito nella piaga: «c’è chi non ne ha mai condiviso una sola parola e ora dà l’impressione di rifugiarsi in modo non degno dietro al Papa per trovare una scusa contro il 25 aprile». Pierluigi Bersani sarà a Sant’Anna di Stazzema, luogo dell’eccidio di 560 persone, 130 i bambini: «noi abbiamo già un governo che è di un sobrio incredibile: nessuno mai partecipa a una celebrazione del 25 aprile», dice con amara ironia. Così come anche Vania Bagni, la Presidente dell’Anpi di Firenze, ricorda l’assenza del Governo: «È una giornata di festa, ma anche di impegno, di lotta e di memoria. A chiedere “sobrietà” è chi abitualmente non frequenta queste piazza». Il 25 aprile dunque, una festa troppo seria per questo Governo.