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Per ora la Toscana sembra averla scampata: dovrebbe -il condizionale è d’obbligo essendo il DPCM ancora non visibile nella sua versione definitiva che arriverà stamattina- rimanere nella zona con minore fattore di rischio: la zona verde, per la quale le regole sono sostanzialmente le stesse della scorsa settimana con in più la chiusura dei musei, dei centri commerciali nei week end e la didattica al 100 per cento alle superiori. Oltre, ovviamente, al coprifuoco nazionale dalle 22, e alla capienza del 50% per i mezzi pubblici. Salve, per ora, scuole elementari e e medie. Salvi parrucchieri ed estetisti. Mentre per la mobilità tra regioni, a meno di motivi di forza maggiore, si potrebbe andare in Emilia, Umbria Lazio, ma non in Liguria o Lombardia, che sono classificate come Regioni rosse.
Una soluzione modulata si scala nazionale che non soddisfa tutti, ma preserva il Paese da un lockdown come quello che abbiamo vissuto tra marzo e maggio, quando ogni territorio, da Canicattì a Bergamo, aveva dovuto sottostare alle stesse regole, pur con situazioni epidemiologiche anche molto differenti.
Intanto la buona notizia viene dalle terapie intensive: secondo quanto affermato ieri in consiglio regionale dall’assessore alla sanità Bezzini, abbiamo un totale di 190 posti occupati, 153 da positivi covid (età media 75 anni, con l’84% con malattie croniche). Il tutto su un totale di 528 che può arrivare a 642.
Buone notizie anche sul fronte della disponibilità di posti ricovero ordinari: come afferma l’assessora alla protezione civile Monia Monni, entro un mese si potrebbero attivare 2000 nuovi letti per i ricoverati, 500 sin da subito nell’area Creaf di Prato. Nei prossimi giorni la vera sfida sarà sul territorio. Le USCA, le unità sanitarie che curano a casa, sono entrate a pieno regime, e a breve dovrebbero esserci i protocolli nazionali per i farmaci da usare. Soprattutto a dicembre si spera arrivi il via agli anticorpi monoclonali che si stanno sperimentando a Siena che potrebbero, quelli sì davvero, concederci un Natale più tranquillo.
DG