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La Toscana è la quinta regione italiana per occupazione femminile

CGIL contro Gender gap

 In 10 anni le donne titolari di impresa artigiane sono aumentate di quasi 1.800 titolari, passando  da 13.743 del secondo trimestre 2009 a 15.514 dello stesso periodo del 2019.

La città metropolitana di Firenze, con il suo 65,3%, è la terza provincia italiana con maggior tasso di occupazione femminile, dietro a Bolzano e Bologna, seguono in Toscana Pisa (62,3%), Siena (62%), Prato (61,6%), Pistoia (59,7%), Grosseto (59,1%), Arezzo (58,1%), Livorno (55,9%), Lucca (54,7%) e Massa Carrara (53,8%).
Per quanto riguarda la dinamica del tasso di occupazione delle donne, Pistoia è la terza provincia d’Italia a crescere (+5,2%), mentre la flessione più accentuata a livello nazionale è stata registrata ad Arezzo (-5%). La Toscana nel 2018 occupa una quota di donne laureate del 29,6% (6/a in Italia), mentre la quota percentuale delle imprese femminili giovanili sul totale di quelle in rosa si ferma solo al 10,8%, ovvero 10.349 aziende.
La provincia toscana con una quota maggiore di imprese giovanili femminili registrate è Prato (13%).
Confartigianato rileva anche che “in pratica ogni dieci lavoratori con ruoli di responsabilità, solo due sono di genere femminile: di queste, 15.514 sono titolari e 8.122 socie delle imprese dove operano. Le proprietarie di aziende si concentrano principalmente nei settori servizi alla persona (7.308), manifatturiero (5.597), e servizi alle imprese (1.888). Ma se i dati toscani sono positivi nel contesto italiano, “allargando lo sguardo a livello internazionale si nota che il dato di tasso di occupazione femminile del 49,5% colloca l’Italia all’ultimo posto tra i principali paesi dell’Ue, preceduta da Spagna con il 56,9%, Francia (61,9%), Regno Unito (70,3%) e Germania (72,1%)”.

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