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La Toscana non si Lega ma a quanto pare si maschera. E non è un bell’inizio per il nuovo governatorato. diciamola tutta. Soprattutto nella terra della scienza, della civiltà e della tolleranza. Al momento non esiste nessuna evidenza scientifica che l’uso indiscriminato del mascherine porti un qualche reale beneficio. Anzi sappiamo che, In Spagna, in Francia e ovunque siano state imposte anche all’aperto, non hanno prodotto risultati apprezzabili. Invece i Paesi che hanno scelto altre strade, puntando sulla consapevolezza dei cittadini, hanno avuto risultati di gran lunga migliori. Basti pensare, senza citare il caso controverso della Svezia, a Paesi come la Norvegia, la Danimarca, la Germania, la Svizzera, per stare solo agli esempi più eclatanti.
Lo stesso Crisanti, non certo un negazionista anzi, interrogato sul punto dall’Hufflington Post sostiene che il provvedimento serva essenzialmente solo ‘per tenere desta l’attenzione’. Una connotazione etica del ruolo dello Stato che lascia di stucco, ricordandoci pessimi periodi della nostra Storia. in pratica serve perché, lasciati a sé stessi, i cittadini non saprebbero comportarsi. Uno stato d’eccezione preventivo, come quello che si rinnoverà fino al prossimo 31 gennaio. Un’emergenza senza emergenza, che alimenta emergenza. Per altro, nel Paese che, a detta dello stesso Governo, se la sta cavando meglio a livello continentale. E allora? Le regole ci sono già: si porta nei locali chiusi aperti al pubblico, quando non si può tenere le distanze, in presenza di assembramenti.
A cosa serve una mascherina camminando a debita distanza, magari isolati? A niente evidentemente. Se non ad alimentare una tensione continua, un’immagine di pericolo costante, di cui francamente non abbiamo bisogno. Certe cose lasciamole a ducetti su di giri che hanno fatto del terrorismo la loro fortuna. In Toscana, non abbiamo alcun bisogno di assecondare l’oscurantismo populista. Il coronavirus si sconfigge con la consapevolezza e la scienza, non con la creduloneria e l’asservimento.
DG