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🎧 La voce delle donne nel calcio al Museo di Coverciano

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🎧 La voce delle donne nel calcio al Museo di Coverciano
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“La voce delle donne nel calcio”. E’ il titolo del momento di confronto tra giornaliste sportive e donne dello sport che si è svolto oggi al Museo del Calcio di Coverciano nell’ambito delle iniziative del 25 novembre.  Presenti numerose istituzioni e la testimonianza di Paola Alberti, mamma di Michela Noli, vittima di femminicidio nel 2016, che ha inaugurato una panchina rossa nella Corte dei Campioni del Museo come presidio di sensibilizzazione contro ogni forma di violenza.

In occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, il 25 novembre,  il Museo del Calcio con USSI Toscana ha organizzato un confronto sulla comunicazione  alla presenza di istituzioni e con varie testimonianze. Nell’occasione è stata anche inaugurata  una panchina rossa, simbolo del “NO” ad ogni forma di violenza.

All’incontro una rappresentanza di giovani giocatrici. “E’ importante che chi fa sport e chi lo racconta porti avanti una narrazione ed un linguaggio corretto rispettoso della parità di genere anche in questo ambito e che possa in qualche modo sensibilizzare a sua volta il pubblico”, ha affermato la calciatrice Elena Tramonti ai microfoni di Chiara Brilli (AUDIO).

“La violenza sulle donne è un tema che mi sta molto a cuore. Attraverso il presidente della Lega di B (Mauro) Balata abbiamo lanciato una campagna con un pallone” rosso “con il quale giocheranno la prossima partita di campionato proprio a sostegno della lotta contro la violenza sulle donne”, perché “lo sport anche in questo può avere un ruolo molto importante”. Lo ha dichiarato la sottosegretaria alla Presidenza del Consiglio con delega allo Sport, Valentina Vezzali, a margine dell’evento di ieri Italian Sports Day a Expo 2020 Dubai. “Quello della violenza un tema che mi ha visto interessata anche nella scorsa legislatura quando ero deputata. Allora presentai due proposte di legge. Mi sono interfacciata con donne che hanno subito violenza o nonni che sono rimasti con i figli delle loro figlie”, ha ricordato Vezzali, sottolineando che “attraverso lo sport i bambini possono crescere in un ambiente sano dove bambine e bambini possono interagire insieme. In un ambiente dove si può avviare un discorso del rispetto della cultura”

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