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L’agricoltura Toscana verso il futuro: firmato protocollo con Accademia Georgofili

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Foto archivio

Un patto per accompagnare l’agricoltura della Toscana verso il futuro e poter raggiungere gli obiettivi richiesti dall’Unione Europea. Questo è il senso dell’accordo tra la Regione e l’Accademia dei Georgofili per le attività agroalimentari e forestali.

Una collaborazione, quella tra la Toscana e l’Accademia che si è consolidata a partire dal 2015 per un’agricoltura sempre più sostenibile, pensata per il mondo dei prossimi anni. Sostenibilità ambientale, economica e sociale i temi principali dei patti suggellati in questo lasso di tempo.

Numerose le iniziative che sono state frutto della collaborazione. Dai cicli di seminari per dare la più ampia diffusione possibile ai risultati dei progetti di innovazione finanziati con le risorse del Programma di sviluppo rurale della Regione Toscana, ai progetti come il “Progetto pilota di certificazione di formatori qualificati mediante corsi di formazione per formatori che operano nell’ambito della sicurezza delle macchine agricole”, che ha visto il coinvolgimento anche di INAIL direzione generale Toscana, DAGRI dell’Università di Firenze, CAI (Confederazione Agromeccanici e Agricoltori Italiani) ed ENAMA (Ente Nazionale per la Meccanizzazione Agricola).

A spiegare l’intesa è la vicepresidente della Regione, Stefania Saccardi. “Le sfide che l’agricoltura toscana deve affrontare sono sempre più impegnative – afferma Saccardi – e una soluzione positiva alle tante questioni aperte non può prescindere dalla conoscenza e dalla capacità di innovare che il mondo scientifico mette a disposizione degli Enti e degli operatori agricoli. Nell’Accademia dei Georgofili queste competenze trovano una sintesi completa e l’Accademia non può che porsi come uno degli interlocutori principali a cui la Regione si rivolge per la definizione e l’attuazione delle proprie politiche di innovazione in campo agricolo”.

“L’Accademia dei Georgofili – ha detto il suo presidente Massimo Vincenzini – è nata oltre due secoli e mezzo fa proprio in Toscana, ai tempi del granduca Pietro Leopoldo. E’ stata dunque questa regione, la prima in cui essa ha operato mettendosi al servizio del progresso dell’agricoltura. Il primo documento che abbiamo, scritto dal fondatore Ubaldo Montelatici nel 1753, descrive esattamente così gli intenti dell’Accademia: ‘… voler porre ogni studio in fare continue e ben regolate sperienze ed osservazioni per condurre a perfezione l’arte tanto giovevole della toscana coltivazione’.  Naturalmente oggi si parla di sfide globali che riguardano il settore primario, basti pensare ai cambiamenti climatici o alla sicurezza alimentare, tuttavia mi fa piacere rinnovare la collaborazione con la Regione Toscana anche per ricordare le origini del Georgofili. Oggi, come allora, utilizzeremo le nostre conoscenze scientifiche per innovare l’agricoltura e renderla più sostenibile nelle sue tre declinazioni, ambientale, economica e sociale”.

 

 

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