E’ stato inaugurato a Pontassieve (Firenze), in occasione della Giornata della memoria e dell’accoglienza, un murale che ricorda la tragedia avvenuta a Lampedusa il 3 ottobre 2013, una delle più gravi catastrofi marittime nel Mediterraneo dall’inizio del XXI secolo, nella quale persero la vita 368 fra uomini, donne e bambini, oltre a 20 dispersi, in gran parte eritrei.
La barca era giunta a circa mezzo miglio dalle coste lampedusane, quando i motori si sono bloccati. Per attirare l’attenzione delle navi che passavano, l’assistente del capitano ha agitato uno straccio infuocato producendo molto fumo. Questo ha spaventato parte dei passeggeri, i quali si sono spostati su un lato dell’imbarcazione stracolma, che si è rovesciata. Dal 2016, il 3 ottobre è diventato la ”Giornata della memoria e dell’accoglienza”, in virtù della legge 45/2016. La Giornata è stata istituita per ricordare e commemorare tutte le vittime dell’immigrazione e promuovere iniziative di sensibilizzazione e solidarietà.
Dal 2013 al 2020 sono 20390 le persone accertate che hanno perso la vita nel Mediterraneo. Secondo i dati delle Nazioni Unite, nei primi nove mesi del 2021 il numero delle persone morte o disperse nel Mediterraneo Centrale è in netto aumento rispetto all’anno precedente: 1.206 contro 877. Le persone in fuga da guerre e persecuzioni molto spesso non dispongono di alternative sicure e legittime per raggiungere l’Europa, è necessario quindi trovare soluzioni affinché le persone in fuga non siano più costrette a ricorrere ai trafficanti rischiando la vita.
L’assessora regionale all’istruzione e ai diritti umani, Alessandra Nardini, che ha preso parte all’inaugurazione ringraziando l’amministrazione comunale per questa iniziativa, a partire dalla sindaca e dall’assessore alla cooperazione internazionale, ha ricordato come la Toscana sia “da sempre, orgogliosamente, terra accogliente e solidale, che mette al centro la persona”. L’assessora Nardini ha poi sottolineato come sia “importante il ruolo della scuola nel portare avanti questi valori, ringraziando quindi i docenti, per aver accompagnato le ragazze e i ragazzi in questo percorso di consapevolezza così importante, ed esortando i giovani a essere costruttori di ponti e non di muri, a schierarsi contro qualsiasi forma di discriminazione, a non voltarsi dall’altra parte di fronte a chi ha bisogno. La scuola, per eccellenza, è il luogo dove si educa all’uguaglianza e al rispetto, quello dove si formano le cittadine e i cittadini, tanto che l’assessora si è detta fiduciosa che i giovani sappiano promuovere una società più umana, libera dalla paura del diverso e dall’intolleranza”.
Nardini ha ricordato, inoltre, “che anche la storia degli italiani è stata una storia di migrazioni in altri Paesi alla ricerca di lavoro e di un futuro migliore e che non si può e non si deve dimenticare, negando una possibilità a chi oggi arriva sulle nostre coste in cerca di una vita che possa definirsi tale”. All’inaugurazione hanno preso parte, fra gli altri, l’artista che ha realizzato il murale al Parco fluviale ”Fabrizio D’Andrè”, Enrico Guerrini, le ragazze e i ragazzi delle terze D e F della scuola secondaria di primo grado ”Maltoni”, la dirigente scolastica e alcuni docenti dell’istituto comprensivo di Pontassieve. Insieme a loro anche Janko Fofana, Beppe Caccia, capo missione Mediterranea Saving Humans e Vieri Raddi, di Pupi e Fresedde.