I lavoratori del distretto del marmo Apuo-Versiliese oggi si fermano per tutta la giornata lavorativa “per dare un segnale forte: basta morti sul lavoro. Esprimiamo il più profondo cordoglio e la vicinanza alla famiglia ed ai colleghi di Paolo”. Lo rendono noto le sigle sindacali regionali e locali Feneal Uil, Filca Cisl, Fillea Cgil, rispetto alla morte sul lavoro in una cava di Paolo Lambruschi.
E’ morto sul lavoro nella Giornata mondiale dedicata alla sicurezza e alla salute sul lavoro. La vittima è Paolo Lambruschi, 59enne, deceduto in una cava di marmo, la numero 150 a Miseglia, sopra Carrara (Massa Carrara), nella zona di Fantiscritti. L’incidente poco dopo le 8 di ieri mattina: Lambruschi era alla guida di un dumper, mezzo pesante usato in cava, che per cause da accertare è precipitato per alcuni metri lungo una parete montuosa che costeggia una delle tante strade in cui si articolano le cave. Uno schianto che si è rivelato fatale, uccidendo Lambruschi sul colpo: il 59enne è rimasto schiacciato sotto il mezzo.
La procura ha disposto l’autopsia per cercare di far chiarezza su cosa possa aver provocato l’incidente lungo le ripide strade che si arrampicano sulle Alpi Apuane, assai conosciute dalla vittima: dipendente della cooperativa Casalgrande, da anni lavora in cava, era considerato un esperto. Da quanto appreso, l’uomo stava spostando del pietrame con il mezzo escavatore che lo ha poi travolto. Immediati i soccorsi e la chiamata all’elisoccorso Pegaso, tornato poi indietro quando gli operatori sanitari non hanno potuto fare altro che constatare il decesso dell’uomo. Lambruschi abitava nelle vicinanze rispetto al luogo dell’incidente, sempre a Miseglia, insieme alla moglie e alla figlia di 26 anni. La notizia della sua morte ha suscitato profonda commozione in tutta la comunità carrarese, grazie anche al carattere sempre molto gentile e disponibile dello stesso Lambruschi, conosciuto dagli amici come Paolone. Legato alla sua terra, era appassionato di basket, a cui aveva dedicato anche il suo tempo libero in gioventù, giovando con alcune squadre locali. Lambruschi era inoltre un donatore di sangue dell’Avis, con la sezione di Carrara che gli aveva donato pochi mesi fa la Benemerenza Oro con rubino per le sue 81 donazioni.