Prato, la città laniera ha ospitato all’auditorium del Centro Pecci il convegno “Lavoro sicuro – Analisi e prospettive” nell’ambito del quale sono stati presentati gli interventi svolti dalla Regione Toscana, dal Comune di Prato e dalla procura pratese a nove anni dalla tragedia dell’incendio al Teresa Moda nel quale il primo dicembre 2013 morirono sette operai cinesi che lavoravano e vivevano nel capannone fianco a fianco con le macchine, gli impianti elettrici non a norma e le cucine improvvisate con bombole di gas stipate senza alcuna sicurezza.
Una tragedia a cui le istituzioni locali reagirono con la nascita nel 2014 del Piano lavoro sicuro per contrastare l’illegalità che non garantiva ai lavoratori i diritti più elementari e che creava economia sommersa, lavoro nero, sfruttamento e vera e propria schiavitù con turni di 14 ore senza giorni di riposo. Secondo quanto riportato nel convegno sono oltre 17mila le aziende controllate nell’area dell’ASL Toscana Centro dal 2014 ad oggi nell’ambito del ‘Piano lavoro sicuro’ della Regione Toscana, di cui più di 10mila solo a Prato, con una media di 108 al mese.
Tra i dati diffusi vi sono anche quelli sulle sanzioni riscosse in otto anni di verifiche: più di 22 milioni di euro, di cui 5,2 milioni solo a Prato negli ultimi cinque anni, con un trend di regolarità triplicato dal 2014 ad oggi, passando dal 20,2% di ditte in regola al 64,2%. “Il Piano lavoro sicuro – ha detto il presidente della Toscana Eugenio Giani – rappresenta un modello da applicare per la cultura delle sicurezza nei luoghi di lavoro, il miglioramento delle condizioni di lavoro e per la prevenzione degli incidenti grazie anche alla rete di collaborazione tra enti ed istituzioni che abbiamo esteso anche ad altri settori della produzione, come quelli delle cave di marmo o anche contro la sofisticazione alimentare”.
Tra i presenti al convegno c’erano il procuratore capo Giuseppe Nicolosi, gli assessori regionali al lavoro Alessandra Nardini e all’Immigrazione Stefano Ciuoffo, e la presidente della Camera di commercio di Prato e Pistoia Dalila Mazzi.