L’accordo è stato firmato oggi con l’azienda da Regione Toscana, Comuni di Barberino Val d’Elsa, San Gimignano e Poggibonsi dal gruppo della camperistica.
“Nei prossimi anni – ha spiegato Stefano Ciuoffo, assessore regionale alle attività produttive – l’intenzione del gruppo è di ampliare i complessi produttivi di Poggibonsi, San Gimignano e Barberino Val d’Elsa e stringere rapporti ancora più forti con enti pubblici, organismi di ricerca e università toscani”.
Il Gruppo impiega in Italia 1500 persone, 1100 delle quali in Toscana. Con l’accordo, la Regione si attiverà per accompagnare e facilitare ampliamento e potenziamento degli stabilimenti esistenti e l’eventuale realizzazione di nuovi, coordinando le fasi necessarie per l’adozione di eventuali varianti urbanistiche.
Trigano dal canto suo provvederà a formare e qualificare il proprio personale e a sviluppare nuovi prodotti avanzati, e consoliderà la sua presenza in Toscana “integrandosi progressivamente con il sistema locale e regionale delle Pmi e degli organismi di ricerca, riqualificando il sistema territoriale nel quale è inserita”.
Oltre 10 milioni di investimenti, un ampliamento degli impianti di oltre 10 mila metri quadri, già completato all’80%, e un aumento della forza lavoro di oltre 200 persone. Questi i numeri del processo di crescita del Gruppo Trigano, avviato a fine 2016 in Valdelsa, resi noti oggi in occasione della sigla dell’intesa.
Il protocollo, ha spiegato Paolo Bicci, ad di Trigano, nasce a fine 2016 con la ripresa del mercato e la necessità di ampliare gli impianti del gruppo, composto da Trigano spa e Sea, Società europea autocaravan spa.
“Il fatturato del gruppo – ha aggiunto – quest’anno è stimato intorno ai 600 milioni di euro e per l’80% fa capo alla Toscana; per continuare a crescere ora è necessario investire sul personale, sulla formazione e sul capitale umano”.
“L’azienda investe e si amplia, e la Regione e i Comuni creano l’accoglienza, mettono a disposizione le relazioni e gli strumenti per superare ‘affaticamenti procedurali’, e ne accompagnano lo sviluppo; la Toscana deve essere terra accogliente per gli investimenti e le buone aziende”.
“Questo – ha concluso – è un esempio virtuoso: tre Comuni hanno scommesso su questa progettualità, la Regione ha fatto il resto; questo ci consente di intravedere un’ulteriore fetta del mercato mondiale che passerà dalla Toscana”.