“La ricerca pubblica deve passare da essere un capitolo di spesa ad essere un investimento indispensabile per lo sviluppo economico, sociale e culturale del Paese”.
La Giunta toscana si impegni a “sollecitare i competenti organi governativi affinchè nella
legge di bilancio in discussione in questi giorni in Parlamento si giunga a una soluzione positiva” per i ricercatori del Cnr di Firenze. È quanto chiede una mozione presentata dal capogruppo Mdp in Consiglio regionale Serena Spinelli.
“Proprio ieri ho partecipato all’assemblea dei lavoratori del Cnr di Firenze, al polo di Sesto Fiorentino – spiega in una nota -, da giorni in stato di agitazione. In Italia da anni la ricerca pubblica ricorre a un precariato strutturale, circa il 40% dell’organico che a Firenze tocca la punta del 45, al quale si continuano a tagliare fondi e risorse”.
Secondo Spinelli “il decreto 75/2017 ha fornito lo strumento legislativo per il superamento del precariato ma così come sottolinea il presidio permanente dei lavoratori Cnr Area della Ricerca Firenze, ad oggi la volontà della dirigenze del Cnr e dei ministri Miur e Mef non
sembra andare nella stessa direzione. Inoltre, il Governo non ha stanziato i fondi adeguati a rispondere all’intero processo di stabilizzazione”.
Per Spinelli, “la ricerca pubblica deve passare da essere un capitolo di spesa ad essere un investimento indispensabile per lo sviluppo economico, sociale e culturale del Paese. Oltre un terzo del personale del Cnr è precario, con un’anzianità media di 7 anni e con casi che raggiungono addirittura i 20 anni. Una situazione di stallo vergognosa a cui è urgente porre rimedio e di fronte alla quale suona davvero inutile e stucchevole lamentare la cosiddetta fuga dei cervelli all’estero” conclude.