Mar 19 Nov 2024
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ToscanaCronacaLe 'mie' Donne Capovolte, né wonder woman né belle statuine

Le ‘mie’ Donne Capovolte, né wonder woman né belle statuine

Quando hai in mente un concetto (il capovolgimento intimo, sociale, lavorativo, fisico come chiave di volta per nuove consapevolezze) e ci pensi, ci ripensi, per tanti anni. Mentre i fatti della vita, le scelte, il passare stesso del tempo ti cambiano e capisci che quel concetto è sempre valido anzi oggi più che mai. Arriva allora un momento in cui ne cogli l’urgenza. La necessità di realizzare e condividere ciò in cui credi. Questo è Donne Capovolte, un sogno rimasto nel cassetto per anni che finalmente grazie alla riunione di persone che ne hanno colto spirito e corpo, vede la luce.

Una creazione editoriale al femminile  finalizzata a sostenere una progettualità etica rivolta alle giovani generazioni. Fare delle parole uno strumento concreto di crescita intima e sociale. Donne Capovolte è diventato questo.

Ricordo ad uno ad uno i momenti in cui ciascuna autrice mi ha detto sì ci sto! E quanta emozione e forza mi ha regalato. Un incontro fulmineo in bicicletta con Cristina, due parole al volo ma un legame innato; il sì incondizionato di Susanna, Francesca e Giovanna; l’abbraccio pieno di idee e intuizioni  con Vivilla; i timori e le sfide di Sara, Claudia, Silvia e Alessandra; l’entusiasmo e la disponibilità di Diana, Luana, Danila e Angela che trovò una definizione lungimirante e perfetta: “saremo tutti pezzi di stoffa di un vestito che cucirai”; la bravura e sensibilità di Isabella e delle donne di Nosotras.

Superare la fine di un grande amore, sfuggire a una relazione violenta, rinascere dopo un abuso, rileggere il libro della famiglia con una consapevolezza diversa, tornare a sorridere dopo un grande dolore, cambiare rotta, riflettere su ciò che siamo e su ciò che realmente vogliamo.

Ognuna ci racconta un capovolgimento di vita o prospettiva. Ma non concepito o vissuto come una caduta dalla quale non ci si può rialzare, bensì una spinta a cambiare direzione o impostazione per riprendersi vita, relazioni, identità e futuro.

Donne Capovolte non vuol essere un inno alla wonder woman  della porta accanto, ma vuol allontanarsi anche da stereotipi che ci vedono belle statuine, immobili o imballate con la scritta “Fragile, non toccare”.

Le donne vengono toccate eccome, dentro e fuori. Maneggiate, manipolate, a volte manomesse, senza spesso neanche il disturbo di usare le mani ma con un bel calcio nel di dietro. E non necessariamente dal genere maschile. Anche tra di noi. Anche da sole.

Ma quello che volevo condividere attraverso queste storie e questo progetto è che il movimento può anche essere liberatorio, una spinta dalla quale potere trarre energia positiva come quando prendevamo la rincorsa per fare un salto, o ruzzolavamo facendo capriole o provavamo a fare la verticale. Guardiamolo questo mondo a testa in giù, guardiamoci dentro da un altro punto cardinale, con un nuovo baricentro e imbocchiamo nuove strade, percorsi inesplorati facendoli nostri. Donne Capovolte, pronte a tutto senza perdere noi stesse!

Chiara Brilli

Il progetto verrà presentato in anteprima domani a Firenze nell’ambito del calendario OFF del festival L’EREDITA’ DELLE DONNE info

Donne Capovolte. Piccole storie di grandi rivoluzioni quotidiane (Ed. Le Lettere, 14 euro). Acquistabile on line su www.lelettere.it

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