Legambiente lancia un appello al Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano ed ai Comuni:“Intervenite subito, la tutela della biodiversità è un dovere per fermare i cambiamenti climatici e la sicurezza sanitaria”
Proprio in occasione della Giornata Europea dei Parchi (24 maggio) e della Giornata Mondiale della Biodiversità (22 maggio) indetta dalle Nazioni Unite, Legambiente ricorda l’appello lanciato il 16 maggio scorso per salvare le ultime praterie della Lunigiana.
I Prati di Logarghena (Filattiera) e i Prati di Camporaghena (Comano), sono splendide praterie con grandi fioriture di narcisi selvatici (giunchiglie) e orchidee spontanee, una volta molto estese, che si stanno imboscando velocemente e perciò estinguendosi. Il loro declino è strettamente legato all’abbandono della pratica del pascolo e dello sfalcio.
Questi ambienti sono importanti, non solo per la bellezza paesaggistica e le fioriture, ma per l’elevata biodiversità che conservano con habitat, flora e fauna protetti perché minacciati.
Si tratta delle ultime praterie della Lunigiana, peraltro comprese nel Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano, Ente preposto proprio alla difesa della natura. Logarghena inoltre è Zona Speciale di Conservazione, tutelata dalla Rete Natura 2000 dell’Unione Europea che difende la biodiversità più minacciata.
Legambiente allora si rivolge al Presidente del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano, oltre che ai Sindaci di Filattiera e Comano ed al Presidente dell’Unione di Comuni Montana Lunigiana, perché intervengano con urgenza per salvare le praterie della Lunigiana, e lo fa anche attraverso una petizione popolare online.
“Non è accettabile infatti – commenta Matteo Tollini, responsabile Parchi e Biodviersità di Legambiente Toscana – che a vent’anni dall’istituzione del Parco si possa verificare la perdita degli habitat (e specie fuanistiche e floristiche) più importanti della Lunigiana per la biodiversità. Il Parco e gli Enti locali, sono tenuti ad attuare con urgenza tutte le azioni per fermare la perdita delle praterie di Logarghena e Camporaghena.”
“Non è solo un dovere di Legge – prosegue Tollini – ma un imperativo globale di grande attualità, infatti la conservazione della biodiversità è ritenuta strategica per combattere i cambiamenti climatici anche dal Next Generation EU’, oltre che fondamentale per la sicurezza sanitaria.”
Ma cosa chiede la petizione di Legambiente agli Enti?
L’urgente realizzazione di azioni, peraltro già ben conosciute e contenute anche nelle Misure di Conservazione della ZSC M. Orsaro/Logarghena adottate dalla Regione Toscana e dal Parco:
• attività di sfalcio, decespugliamento, concimazione organica e pascolo delle praterie
• ripristino creazione e mantenimento di abbeveratoi e/o pozze di abbeverata
• ripristino e la manutenzione di aree umide
• programma di controllo del cinghiale
Gli Enti possono realizzare queste azioni direttamente, anche con finanziamenti pubblici dedicati, oppure finanziare allevatori e proprietari.
È in ballo la sopravvivenza di ambienti, che regalano scenari con stupende fioriture di narcisi e orchidee, ma soprattutto di fiori e animali minacciati o a rischio di estinzione che l’Unione Europea ha individuato importanti o prioritari per la tutela della biodiversità nel continente.
Ci aspettiamo che il Parco e gli Enti Locali mettano al Primo posto dell’agenda e finanzino con urgenza questi interventi, per non perdere del tutto le praterie di Logarghena e Camporaghena. I finanziamenti sono a disposizione (bilanci, LIFE, PSR, ecc), basta avere la volontà di usarli al più presto!