Leggi razziali, Nardini: “Una pagina vergognosa, l’abisso piu’ buio verso cui ci si spinse in quegli anni. Oggi abbiamo quindi un dovere, quello di ricordare e soprattutto quello di far conoscere alle giovani generazioni quanto accadde”.
Cosi’ Alessandra Nardini, assessora con delega alla cultura della Memoria della Regione Toscana, che questa mattina ha partecipato alle manifestazioni organizzate dal Comune e dalla Comunita’ ebraica di Pisa nell’83esimo anniversario della firma di Vittorio Emanuele III, nella tenuta di San Rossore, sulla prima delle leggi della vergogna, le leggi razziali italiane volute dal fascismo per la persecuzione degli ebrei. “Furono anni di vergogna, ma il riscatto arrivo’ grazie alle donne e agli uomini della Resistenza, che decisero di schierarsi dalla parte giusta. Grazie a quella scelta e insieme al contributo prezioso degli Alleati, abbiamo potuto liberare le nostre citta’ e i nostri paesi” – ha aggiunto l’assessora, che nei giorni scorsi ha partecipato anche alle celebrazioni per l’anniversario della Liberazione a Pisa e a Cascina.
“Oggi ricordare – ha proseguito Nardini – significa dire con forza mai piu’. Mai piu’ discriminazioni, mai piu’ violenze, mai piu’ soprusi. La Toscana e’ terra di diritti, terra di liberta’, terra di uguaglianza. Sono orgogliosa di rappresentare una Regione che ha scelto come simbolo il Pegaso alato che fu del Comitato Toscano di Liberazione Nazionale. Affondiamo le nostre radici nei valori dell’antifascismo e della Resistenza e abbiamo come guida la Costituzione e i suoi principi”. “Insieme all’Anpi – ricorda l’assessora – abbiamo voluto estendere dal territorio pisano a tutto il territorio regionale il protocollo sullo studio e l’approfondimento della nostra carta costituzionale nelle scuole. Ed e’ stato particolarmente significativo consegnare ieri una copia della Costituzione alle nuove cittadine e ai nuovi cittadini di Cascina, farlo nel giorno della Liberazione, assieme a una copia della raccolta sulle stragi nazifasciste toscane.”
“Noi abbiamo il dovere – ha sottolineato Nardini – di riconoscere nella Memoria quello che con il linguaggio della pandemia potremmo chiamare il vaccino piu’ potente che abbiamo contro i pericolosi rigurgiti nazifascisti a cui purtroppo ancora oggi nel nostro Paese e nel mondo dobbiamo assistere”.
“Oggi essere a San Rossore Paese e nel mondo dobbiamo assistere”. “Oggi essere a San Rossore – ha concluso – significa anche prendersi un impegno: dire con forza che Pisa, la Toscana e tutto il nostro Paese ripudiano la guerra e qualsiasi forma di discriminazione, sopruso e violenza; qui non c’e’ spazio per la violenza, per l’antisemitismo e per il razzismo. Noi vogliamo una societa’ che sia libera, aperta, democratica, plurale”.