Mar 24 Dic 2024
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Leggi Razziali, Di Giorgi (PD) “Accanto a Liliana Segre affinché l’orrore non si ripeta”

“E’ il momento di non tacere, come molti, troppi italiani, fecero 80 anni fa. Anche a costo di sembrare impopolari. Perché, di fronte a certi abomini, il vero pericolo non è andare contro corrente, ma essere complici” dichiara la deputata in occasione della giornata di studi “La difesa della Razza e la Costruzione del nemico” in programma oggi in Palazzo Vecchio a Firenze

“Alle leggi razziali non si arrivò improvvisamente: si trattò un percorso durato anni, avallato in maniera scellerata dalla politica, da ampi settori della società, ed anche, purtroppo, da segmenti della cultura del nostro paese. E’ per questo che dobbiamo sempre ricordare. Perché solo capendo il passato possiamo ri-conoscere i pericoli che si annidano nell’oggi” lo afferma la deputata del PD Rosa Maria Di Giorgi, membro commissione cultura e istruzione della Camera, in occasione della giornata di studi “1938-2018, Ottant’anni dalle Leggi Razziali. La difesa della Razza e la Costruzione del Nemico” organizzata oggi a Firenze dal Sindacato Avvocati in collaborazione con AMI (associazione Matrimonialisti italiani) e la Fratellanza Militare di Firenze e il patrocinio del Comune di Firenze e della Regione Toscana” che vedrà, tra gli altri, la partecipazione della senatrice Liliana Segre.

“Sono e sarò dunque sempre a fianco -dice Di Giorgi- di tutte le iniziative che servano a non dimenticare, a capire, a metterci di fronte alla nostre responsabilità come esseri umani, e dunque a fare i conti anche con un presente denso di insidie. Quando assistiamo infatti a comportamenti che ammiccano alla retorica dell’uomo forte’, del primato di alcuni contro altri, quando ascoltiamo parole di odio e di disprezzo verso i diversi, anche da parte di esponenti di primo piano delle istituzioni, è segno che la misura comincia ad essere colma e che non va abbassata la guardia. Perché il peggio può sempre arrivare.”

“Ricordare questo anniversario serve per capire di più le radici di quelle leggi che nel giro di pochi mesi hanno stabilito cose assurde, partendo dall’idea ridicola che esistesse una pura razza italiana da difendere, e dalla volontà di combattere l’ebraismo visto come nemico politico”. Lo ha affermato Valerio Onida, presidente emerito della Corte Costituzionale, parlando a margine di un’iniziativa a Firenze per gli 80 anni dalla promulgazione delle leggi razziali.


In questo senso, ha osservato Onida, l’insegnamento dell’educazione alla cittadinanza a scuola “può servire: vuol dire studiare, conoscere la nostra storia, leggere la nostra Costituzione e altri testi che possano aiutare a capire la società in cui viviamo”.