Mar 24 Dic 2024
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ToscanaCronacaLeggi razziali:80 anni fa la firma,un anno iniziative a Pisa

Leggi razziali:80 anni fa la firma,un anno iniziative a Pisa

A promuoverle l’Università di Pisa in collaborazione con la Scuola Sant’Anna e la Normale per ricordare “quel periodo oscuro e trasferire memoria e consapevolezza di questo orrore alle generazioni a venire e a rendere omaggio e risarcimento alla memoria di coloro che ne furono vittime”.

Il programma – in via di definizione con Comune, Regione Toscana, Comunità ebraiche, Provveditorato agli studi di Pisa, Rai, Istoreco e Fondazione Palazzo Blu ed è in attesa dell’alto patronato della Presidenza della Repubblica -, si aprirà il 5 settembre con la cerimonia del ricordo nei luoghi della firma a San Rossore e proseguirà con attività di divulgazione per gli studenti nell’Ateneo e nelle scuole. Sarà promossa una mostra, ‘Ebrei in Toscana XX e XXI secolo’, a cura di Istoreco e Normale in collaborazione con il Comune di Pisa, per raccontare 100 anni di vita delle comunità ebraiche toscane e i loro intrecci con il resto della comunità ebraica italiana e i collegamenti con quella europea, mediterranea e internazionale. Il 20 e 21 settembre si terrà poi il convegno ‘Tendenze e sviluppi della storiografia internazionale sull’antisemitismo e sulla Shoah’, con il contributo di storici anche da Chicago, Edinburgo, Cambridge, Gerusalemme, Providence, Parigi.
In calendario poi incontri con i cittadini e un ciclo di film e spettacoli sui temi dell’antisemitismo e della Shoah. A settembre si riunirà inoltre a Pisa l’assemblea plenaria della Crui, la conferenza dei rettori per testimoniare quanto furono sbagliate le Leggi razziali, che causarono anche l’espulsione di centinaia di allievi e docenti dagli atenei. “Il convegno internazionale e l’assemblea della Crui – ha spiegato lo storico dell’Università di Pisa, Michele Battini – saranno anche una specie di pagina risarcitoria per quelle persone cacciate e il riconoscimento che le tesi di allora sostenute anche da alcuni scienziati e accademici erano profondamente sbagliate e per le quali è giusto che oggi il mondo accademico italiano chieda scusa”.