Lo storico dell’arte sul prestito al Museo del Louvre: “Sono sconcertato, deciderà autorità giudiziaria”. Il Direttore delle Gallerie: “Sorpreso, non è prima volta che disegno va in prestito, nessuna obiezione da Montanari in comitato scientifico”
“Come membro del Comitato scientifico delle Gallerie degli Uffizi sono sconcertato dall’uscita dal territorio nazionale, avvenuta ieri, di un disegno di Leonardo a cui, in nessun caso, avrebbe dovuto essere rilasciata la licenza di temporanea esportazione”. Lo denuncia all’ANSA lo storico dell’arte Tomaso Montanari, secondo cui si tratta di un’opera “unica”, “il primo disegno di paesaggio della cultura artistica occidentale”. E punta il dito contro il ministro Franceschini e il direttore Schmidt: “Deciderà l’autorità giudiziaria”.
Si tratta, precisa all’ANSA Montanari, “della prima opera datata di Leonardo (e datata con iscrizione autografa); di una tra le pochissime opere rinascimentali e di Leonardo datate ad diem (4 agosto 1473).Un’opera straordinariamente preziosa che fa indiscutibilmente parte dei ‘beni che costituiscono il fondo principale di una determinata ed organica sezione di un museo’: in questo caso uno dei cimeli più importanti del Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi”. Il Codice dei Beni culturali, ricorda lo storico dell’arte, dalla prima ora contrario anche al prestito al Louvre del disegno dell’Uomo Vitruviano custodito dalle Gallerie dell’Accademia di Venezia e bloccato qualche giorno dal Tar dopo il ricorso presentato da Italia Nostra (la decisione è attesa per domani, 16 ottobre), “impone che questi beni non possono comunque uscire dal territorio della Repubblica”. Il paradosso, denuncia Montanari, è che la direzione degli Uffizi riconosce questo disegno di Leonardo come “opera inamovibile” tanto che che lo ha compreso in un elenco di opere che è stato dato al Comitato scientifico “per redigere una forma ufficiale e definitiva della lista di tutte le opere degli Uffizi che non possono uscire dall’Italia”. E quindi: “mentre dichiariamo inamovibile un’opera proprio allora la movimentiamo violando lettera e spirito del Codice”. Lo storico, sottolinea quindi la “forte quanto impropria pressione politica” nella quale si sarebbe trovato il direttore degli Uffizi Eike Schmidt, che è stato riconfermato nel suo ruolo dal ministro Franceschini proprio “il giorno prima della partenza dell’opera” per la Francia. Sarà l’autorità giudiziaria, conclude, “a valutare se esistano profili di illiceità nella patente violazione del Codice dei Beni culturali consumatasi a Firenze. Come cittadino, come professore ordinario di storia dell’arte nell’università pubblica e come membro del Comitato scientifico delle Gallerie degli Uffizi protesto vivamente contro questo abuso del potere politico e contro l’arrendevole cedevolezza di chi era chiamato a difendere il museo e la legge”.
“Sorprende che il professor Montanari adesso – tre settimane dopo la pubblicazione delle opere oggetto dell’accordo tra Repubblica Italiana e Repubblica Francese – avvenuta pochi giorni prima dell’ultima seduta del Comitato scientifico – si renda conto che tra queste vi è anche il foglio 8P, disegno di ‘Paesaggio’ di Leonardo da Vinci” al cui riguardo “le Gallerie degli Uffizi hanno seguito pedissequamente l’iter amministrativo stabilito dalle norme, autorizzando il prestito di quest’opera anche sulla base del parere favorevole della Direzione Generale Musei del Ministero”. Lo afferma il direttore degli Uffizi Eike Schmidt replicando a critiche dello storico dell’arte Tomaso Montanari relative al prestito del disegno. Schmidt ricorda che “quest’anno Paesaggio è già andato in esposizione a Vinci in una mostra speciale inaugurata il 15 aprile dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella”.
“Indubbiamente il foglio 8P è tra le opere più importanti del Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi, così come, a maggior ragione, lo è il gruppo scultoreo ‘L’incredulità di san Tomaso’ del Verrocchio per il Museo di Orsanmichele – prosegue Eike Schmidt -, ma la partenza di quest’opera per la Francia, avvenuta circa 10 giorni fa nell’ambito del medesimo accordo di prestito che ha riguardato anche il Foglio 8P, non ha destato indignazione alcuna nel professore” Tomaso Montanari.
“Una contraddizione curiosa – rileva lo stesso Schmidt -, come altrettanto curioso è il fatto che nelle ultime due riunioni del Comitato scientifico, organo consultivo del Museo di cui lui fa parte, avvenute il 23 luglio e il 26 settembre, si sia – su mio impulso – parlato soprattutto della politica di prestiti, ma Montanari non abbia mai sollevato alcuna questione in merito, né manifestato perplessità al riguardo”.
“Parlano del Louvre come se fosse uno scantinato, invece è un museo formidabile al quale non va certo spiegato come vanno tenute le opere”, è il commento di Vittorio Sgarbi in visita a Pistoia alla Fondazione Caript, dove è in corso la mostra ‘Italia moderna 1945-1975 – Dalla ricostruzione alla contestazione’, in merito alla polemica sui prestiti di opere d’arte di Leonardo da Vinci al Louvre di Parigi.
Il servizio di Sara Carullo