Dal 19 novembre in libreria La Fabbrica che non volle chiudere” di Domenico Guarino e  Daniele Calosi. Edizioni Clichy
“Una vicenda da ascoltare piĂą che da leggere -dichiara Daniele Calosi, segretario FIOM Firenze– che mette in luce l’assenza di una politica industriale per il Paese, di una classe imprenditoriale degna di questo nome e soprattutto l’assenza di protezione sociale dei lavoratori che, abbandonati al loro destino, provano persino a costruirsi da soli una soluzione” .
Il libro si avvale della prefazione del segretario generale della CGIL, Maurizio Landini, e della postfazione della segretaria della Fiom nazionale, Francesca Re David.
“Quel che appariva, con forza, sullo sfondo del racconto giornalistico era che con  la Bekaert, insieme con i lavoratori della fabbrica, si era mossa un’intera comunitĂ , la quale aveva assunto quella vicenda come simbolo di una Resistenza contemporanea ai meccanismi  perversi della globalizzazione. Mi convinsi allora che la chiave fosse  in questo,  nel restituire cioĂ©  quel senso di pluralitĂ ed insieme di drammaticitĂ (nel significato piĂą propriamente teatrale del termine) quasi epica che quella vicenda  emanava. Il libro che avete tra le mani è  appunto  il tentativo di dare forma  concreta a questa intuizione” dall’introduzione di Domenico Guarino.
“In un momento in cui la nostra storia, la storia delle lotte sociali e delle conquiste sindacali, tende a essere emarginata, a non fare piĂą parte della cultura e del sentire profondo del Paese, è importante che la nostra organizzazione, il sindacato, si dedichi a lasciarne traccia” dalla prefazione di Maurizio Landini.