Pacifisti, contrari alla russofobia, impegnati ad esprimere il proprio dissenso su temi caldi e trasversali alle varie forze politiche in questa campagna elettorale, come urbanistica, sicurezza e immigrazione, trasporti e turismo. La lista civica ‘Firenze Rinasce’ presenta il suo piano di battaglia dal basso, dalla smart city, alla multiutility, alle infrastrutture, ripartendo dai quartieri. E non esclude possibili alleanze.
La lista civica ‘Firenze Rinasce’ presenta il suo piano di battaglia, dal basso, e lo fa passando per una rivalorizzazione dei quartieri – non a caso il pay off sotto il logo recita proprio “dai quartieri alla città”- che Alessandro De Giuli, 63 anni, editore e candidato sindaco, vorrebbe portare avanti con Ri-Bella Firenze, altra lista civica “molto sensibile alla questione”, dice De Giuli, “al decentramento amministrativo”. Un apparentamento che odora di coalizione anche se il candidato precisa: “Abbiamo parlato con tutti, da sinistra a destra, al centro, siamo aperti a possibili alleanze, vedremo”. Di certo c’è la volontà di un ritorno ai sedici quartieri, alla “città policentrica”, come è stata definita, che tenga conto di questa comunità. No a nuova cementificazione, sì ad investimenti che non vadano unicamente in direzione del turista, “le politiche neoliberiste internazionali – prosegue De Giuli – hanno comportato maggiore povertà a Firenze e dunque un aumento della domanda di case popolari”. Si parla di “politiche internazionali restrittive”, della mancanza di fondi e di un “patrimonio edilizio degradato”. Posizioni sostenute anche sulla base del proprio trascorso mondeggino, “una ricchezza abbandonata”, spiega il candidato, “che adesso si vuole recuperare con soldi che si potevano ridistribuire in parte anche su altri versanti, ad esempio la tramvia, che sarebbe potuta essere realizzata con costi di molto inferiori e con tram elettrici su ruota”. Sull’immigrazione e i recenti fatti di cronaca alle Cascine, sullo spaccio e la sicurezza, De Giuli giudica “miopi le politiche della città” e si richiama a “quelle belliche e avventuriste che hanno portato la guerra in Libia”. ‘Firenze Rinasce’, balzata di recente alle cronache per l’intervento censorio di Nardella sulla proiezione del film ‘Il Testimone’ al Teatro dell’Affratellamento, si porta poi nel contesto internazionale rivendicando una posizione alternativa anche sui conflitti, per cui l’invio delle armi dall’Italia “è anticostituzionale e inaccettabile per un Paese che ripudia la guerra”. E su Gaza, De Giuli chiude ricordando il discorso di Craxi alla Camere: “Il popolo palestinese ha diritto alla rivolta armata contro l’occupazione coloniale”, e però “si deve trovare una soluzione concordata che non costi milioni di morti come in Algeria”.