“E’ un provvedimento di principi, perché non provvede con le risorse a quello che è l’impegno del personale medico e infermieristico per poter far fronte alle liste d’attesa che si sono accumulate”. Così il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani ai microfoni di Rai Radio 1
“Il decreto sulle liste d’attesa è uno spot elettorale mal riuscito. Così l’assessore al Diritto alla salute della Regione Toscana Simone Bezzini commenta l’approvazione del decreto per abbattere le liste d’attesa, passato oggi per il Consiglio dei ministri.
“Si tratta di un atto in gran parte ridondante che non tiene conto degli strumenti già esistenti – sottolinea Bezzini-, un provvedimento privo delle innovazioni organizzative e di strategie per promuovere l’appropriatezza che sarebbero veramente necessarie per contenere il fenomeno delle liste d’attesa. Tutto ciò è ben evidenziato nelle diciotto pagine di rilievi critici sollevati dai tecnici delle Regioni”. “La cosa più grave è inoltre che non prevede fondi aggiuntivi per abbattere le liste d’attesa” una scelta che secondo Bezzini “conferma la volontà del governo di andare verso la privatizzazione del sistema sanitario”. “Anche la revisione dei tetti di spesa per il personale, senza il relativo aumento di risorse, è uno specchietto per le allodole”. ”
Su questo decreto – aggiunge poi – non c’è stato alcun coinvolgimento della Conferenza delle Regioni e questo credo rappresenti un vero e proprio vulnus istituzionale. Gli assessori alla sanità sono stati convocati solo ieri e, in quella sede, abbiamo appreso che da diverse settimane il ministero stava lavorando al provvedimento. Il contenuto ci è stato esposto a voce, salvo poi veder circolare una relazione del tutto discordante rispetto a quanto ci era stato riferito. Un modo del tutto discutibile di procedere”.
“Durante la riunione tutti gli assessori, indipendentemente dal colore politico, si sono dichiarati disponibili a confrontarsi – conclude Bezzini – e a lavorare ad una terapia d’urto condivisa per contenere il fenomeno delle liste d’attesa. Ma l’invito non è stato accolto”. “Si sta giocando sulla pelle delle persone che hanno bisogno di cure, calpestando sempre di più – conclude – le corrette relazioni tra istituzioni dello Stato”.
Sempre a proposito delle liste d’attesa il presidente Giani parla di un “intervento di facciata senza risorse’.
“Il decreto sulle liste d’attesa “da quello che posso leggere, perché il testo integrale del decreto che è stata approvato ieri ancora non è sulla Gazzetta ufficiale, mi sembra che sia fortemente carente in quello che sono gli aspetti che ci consentono di rispondere con efficienza. Innanzitutto le risorse” dice Giani.
“In secondo luogo – ha aggiunto -, quando noi pensiamo di poter provvedere consentendo il ricorso all’intramoenia per i medici, e dall’altra parte offrendo la scorciatoia dell’accreditamento su strutture private, è indubbio che diamo un’altra picconata al nostro sistema di sanità pubblica. La strada doveva essere quella di consentire alle Regioni di assumere di più medici, e contemporaneamente di provvedere con le risorse a fargli fare quello che sono quei servizi che possono abbattere le liste d’attesa. Non la scorciatoia di dire andiamo sul privato attraverso l’intramoenia o attraverso l’accreditamento di altre strutture”: “Quindi per me c’è una delusione – ha concluso – rispetto a un meccanismo che sembra più di facciata che di sostanza”.