Mar 19 Nov 2024
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Livorno: marittimo muore al porto, colpito da un cavo

Un marittimo di origine filippina, 55 anni, è morto stamani a Livorno dopo essere stato colpito da un cavo di acciaio mentre si stavano effettuando le operazioni di ormeggio di una nave. Sindacati indicono sciopero di 2h domani

Una fune acciaio si sarebbe spezzata durante l’ormeggio di una nave: sarebbe questa l’origine della tagedia sul lavoro che è accaduta oggi  nel porto di Livorno. Vittima un marittimo di origine filippina, 55 anni che  è morto stamani dopo essere stato colpito da un cavo di acciaio mentre si stavano effettuando le operazioni di ormeggio di una nave.

Secondo una prima ricostruzione l’uomo sarebbe stato colpito in pieno dal cavo che si è spezzato. Subito soccorso dal 118, intervenuto con un’ambulanza, nonostante i tentativi di rianimazione per il 55enne non c’è stato niente da fare: al medico non è rimasto che constatarne il decesso. Sul posto anche polmare e capitaneria di porto.

L’incidente è avvenuto intorno alle 12, alla darsena Petroli del porto toscano. Il marittimo deceduto, 54 annni (non 55 come scritto in precedenza) era imbarcato come marinaio a bordo della Melingunis M, nave cisterna per prodotti petroliferi e chimici battente bandiera italiana. Da quanto ricostruito è stato colpito dal cavo spezzatosi durante la partenza della nave, che dal porto toscano dove poi raggiungere Genova. Il marinaio era intento nelle operazioni di disormeggio quando, per cause in corso di accertamento di polmare e capitaneria, uno dei cavi che assicuravano la nave alla banchina si è improvvisamente rotto creando un effetto frusta che lo ha colpito al torace.

Immediato l’intervento del 118 unitamente al nucleo nostromi della Capitaneria di porto di Livorno e personale della polmare. I militari della guardia costiera e la polmare hanno intanto eseguito i primi accertamenti per fornire supporto al magistrato di turno che, giunto sul luogo dell’incidente con il personale del dipartimento di prevenzione, igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro di Livorno per le prime verifiche, ha disposto precauzionalmente il fermo della petroliera

I sindacati hanno indetto due ore di sciopero  per domani per tutti i lavoratori e il personale marittimo del porto di Livorno “in segno di protesta e nel rispetto della vita persa nel tragico incidente mortale” verificatosi oggi nello scalo toscano, vittima un marinaio di 54 anni, di nazionalità filippina, in servizio su una petroliera. E’ quanto annunciato in una nota da Giuseppe Gucciardo della Filt-Cgil, da Gianluca Vianello di Uiltrasporti e da Dino Keszei di Fit-Cisl. Lo sciopero sarà effettuato al termine di ogni turno lavorativo. “Sui luoghi di lavoro – proseguono i sindacalisti – si muore più che in ogni altro luogo. Un’altra vita consumata in una manciata di secondi. Ci chiedono più tempo, più flessibilità, ma a nessuno sembra interessare come farci tornare vivi alle nostre case, dai nostri cari. Di lavoro si continua a morire”.

“Nel porto di Livorno – concludono – assistiamo all’ennesima morte sul lavoro: oggi, presso la Darsena Petroli, è stato un marittimo a perdere la vita. Le dinamiche sono ancora da chiarire. Quello che è sicuro è che dobbiamo cambiare direzione: lo abbiamo ripetuto in tutte le sedi istituzionali e lo continueremo a fare”

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