Eni realizzerà un impianto di produzione di biometanolo alimentato con scarti da trattamento di rifiuti solidi urbani nella propria raffineria di Livorno, in virtù di un protocollo di intesa siglato con Regione Toscana e Alia.
Lo ha annunciato Enrico Rossi, presidente della Regione, in una conferenza stampa oggi a Firenze. La realizzazione dell’impianto, che sarà alimentato da 200mila tonnellate di scarti l’anno, è prevista in 3 anni dalla data di rilascio dell’autorizzazione del progetto, che sarà sottoposto a Valutazione di impatto ambientale. Si stima che al 2030 si possano ottenere 400mila tonnellate annue da destinare alla produzione di carburanti e combustibili rinnovabili.
Al nuovo impianto potrà essere destinato, secondo la Regione, un flusso di rifiuti pari a quello che il vecchio piano regionale prevedeva per il termovalorizzatore della Piana fiorentina, mai realizzato. “Con questa decisione – ha detto Rossi – ci collochiamo al top delle indicazioni dell’Europa”.
ll progetto di bioraffineria da 250 milioni di euro, privo di emissioni nocive in aria con la captazione di Co2, si inserisce in un progetto complessivo di miglioramento ambientale della raffineria Eni di Livorno, oggetto di un altro protocollo approvato in giunta regionale, che riguarda anche i Comuni di Livorno e Collesalvetti.
“Si tratta – sostiene Rossi – di un protocollo pronto in cui si prevedono 120 milioni di investimento ad un ritmo di 30 milioni all’anno”. Di questi 120 milioni, “25 milioni – ha spiegato il governatore – sono dedicati ad interventi di miglioramento ambientale del sito livornese, prevalentemente su alcuni aspetti che ci avevano preoccupato nell’alluvione come alcuni sversamenti. Dall’altro ci sono interventi sulla captazione delle maleodoranze: si può arrivare all’azzeramento di tali maleodoranze con alcuni interventi mirati. Altri investimenti riguarderanno altri aspetti ambientali, con l’Arpat che controllerà il tutto”.
Nel protocollo è inoltre previsto un nuovo impianto per il Gnl alla darsena petroli, collegato con l’impianto Eni, e che sia finanziata con 13 milioni la rimozione dei cavi di Eni, nell’ambito dell’escavo del canale della darsena Toscana, per la costruzione di un microtunnel.
“Porteremo in Consiglio regionale una variante al piano dei rifiuti per la realizzazione, nel sito di Case Passerini, di un impianto di selezione dei rifiuti anziché un termovalorizzatore”, ha concluso Rossi.
Secondo Federica Fratoni, assessore regionale all’ambiente, la variante potrebbe approdare in Consiglio nell’ultima seduta prevista nel mese di luglio, ovvero quella fissata per i giorni 23 e 24. Il nuovo impianto da realizzare a Case Passerini, attraverso l’attività di selezione, produrrebbe il Css (combustibile solido secondario) da inviare alla bioraffineria, che produrrà biometanolo con Css e plasmix (le plastiche eterogenee non riciclabili).