Confcommercio spara a zero contro la nuova regolamentazione della sosta: “le aziende saranno pressoché private della sosta gratuita. I commercianti, i professionisti e gli agenti di commercio faranno gimkana per evitare ZTl, spenderanno cifre astronomiche per parcheggiare, condurranno trattative e consegneranno merci con il timer”
“I commercianti cominciano adesso a rendersi meglio conto dei disagi che creeranno i nuovi stalli blu, e del resto hanno sempre continuato a sperare, come noi, che il Comune mandasse infine un segnale alle categorie economiche, invece ha ignorato ogni richiesta di incontro. Quando ormai sarà tardi e raccoglieremo i cocci di questa caparbietà e incapacità di ascolto”. Con queste parole il presidente provinciale Confcommercio Alessio Carraresi torna a ribadire la contrarietà alle strisce blu nelle nuove zone.
“Le aziende saranno pressoché private della sosta gratuita. I commercianti, i professionisti e gli agenti di commercio faranno gimkana per evitare ZTl, spenderanno cifre astronomiche per parcheggiare, condurranno trattative e consegneranno merci con il timer” accusano i commercianti.
Secondo cui le “concessioni” per le imprese nelle fasce 7:30-10:30 e 15-16 “non risolvono certo i problemi che abbiamo più volte sottolineato. Per continuare a operare nel centro, le aziende che movimentano merci voluminose e pesanti come mobili ed elettrodomestici è importante usufruire di una fascia di sosta gratuita quantomeno più ampia”. “Un’azienda che effettua consegne a domicilio e deve per necessità parcheggiare il furgone nei pressi della propria sede andrà a spendere intorno ai 6000 euro all’anno al netto del contrassegno. E durante le ferie e i periodi di chiusura dove dovrebbe venire parcheggiato il mezzo? ” chiedono i rappresentanti di categoria.
“per Confcommercio “le difficoltà della movimentazione merci, della consegna gratuita e del parcheggio sono incalcolabili per i commercianti del centro, ma non solo per loro.
Ricordiamo da mesi che il servizio di consegna ha un impatto positivo e non negativo su viabilità e ambiente perché un solo mezzo che raggiunge i clienti permette loro di non spostarsi in auto. Per non parlare del valore sociale delle consegne a domicilio per le categorie di anziani e diversamente abili”.
“Perché in un momento di forte crisi del commercio si è smesso di ascoltare le associazioni della categoria?” si chiede l’associazione. Secondo cui “evidentemente il Comune ha deciso di puntare tutto sui centri commerciali della grande distribuzione e nonostante i proclami non ha voluto avviare chiesto una riflessione per agevolare (invece che ostacolare) il commercio di vicinato e le strutture turistico-ricettive di Livorno centro”