Lo afferma Marco Solimano, garante dei detenuti del comune di Livorno che parla di ‘Celle fatiscenti e muffa anche nell’infermeria’
“In media sicurezza alle Sughere siamo tornati a 3 detenuti per cella con muffe e infiltrazioni pesanti sulle pareti e mezza struttura è transennata. Per questo oggi vogliamo sollecitare l’amministrazione penitenziaria a dare risposte certe e a fornire il cronoprogramma dell’apertura dei due nuovi padiglioni ancora chiusi per un contenzioso con la ditta appaltatrice”. Cos’, in un appello lanciato oggi nel corso di una conferenza stampa in Comune a Livorno, il garante delle persone private della libertà Marco Solimano.
Le condizioni di vita all’interno del carcere di Livorno possono solo peggiorare per il garante, che parla di “situazione drammatica”Secondo il garante dei del carcere di Livorno ” per i 250 detenuti ad oggi ospitati mancano ormai anche gli spazi per i trattamenti, le celle sono fatiscenti e ci sono infiltrazioni e muffe addirittura anche nell’infermeria. I nuovi agenti, una ventina sono arrivati, ma della caserma all’interno del carcere, un palazzo di 10 piani, è agibile solo il primo piano”.
“L’unica soluzione per cercare di superare lo stato attuale di degrado – ha ribadito Solimano – è l’apertura dei due nuovi padiglioni ristrutturati che per un contenzioso amministrativo del quale non si riesce a sapere nulla, non vengono consegnati. Noi vogliamo sapere perché si continuano a non aprire e vogliamo avere tempi certi sulla loro consegna. La città di Livorno ha diritto ad avere queste risposte”.
“All’interno del carcere c’è una grande criticità – ha detto anche il sindaco di Livorno Luca Salvetti – più volte anche con forza ho scritto all’amministrazione penitenziaria, ma le risposte ai nostri solleciti sono sempre state deludenti, con uno scarico di competenze che si è risolto in un nulla di fatto”.