50 anni fa veniva approvato lo Statuto dei Lavoratori. intervista con la segretaria regionale della CGIL DALIDA ANGELINI
Lo Statuto dei Lavoratori compie 50 anni. Mezzo secolo di storia del lavoro di questo Paese. aspettative sindacali, divieto di riprese senza il consenso dei lavoratori e di accertamenti sanitari direttamente da parte aziendale, libertà di opinione, divieto di demansionamento e soprattutto diritto al reintegro nel posto di lavoro nel caso di licenziamento giudicato illegittimo: queste erano le principali regole introdotte dalla legge 20 maggio 1970, numero 300. Lo Statuto (41 articoli divisi in sei titoli) fu messo a punto da una commissione di esperti presieduta da quello che è considerato il padre della riforma, Gino Giugni. Insediata nel 1969 dall’allora ministro del Lavoro Giacomo Brodolini. Alla morte di Brodolini nel luglio 1969, la commissione fu confermata dal nuovo ministro del lavoro, Carlo Donat Cattin. La legge 20 maggio 1970, intitolata ”norme sulla tutela della libertà e dignità dei lavoratori, della libertà sindacale e dell’attività sindacale nei luoghi di lavoro e norme sul collocamento”, fu approvata con l’astensione del Pci.