Il 28 ottobre si svolgerà a Volterra un corso di formazione ‘Long Covid, una pandemia parallela? Valutare e contrastare le sequele della infezione da SARS-Cov-2 con un modello multidisciplinare’, organizzato dall’Azienda Usl Toscana nord ovest.
Il Long Covid è una epidemia parallela? Che impatto ha sul sistema sanitario e sui livelli di salute dei cittadini? Quali effetti ha sul sistema immunitario ed endocrino? Quali sono le complicanze a lungo termine sui pazienti con malattie croniche? Come rispondere a questa nuova sfida che il mondo della sanità si trova ad affrontare? Sono queste alcune delle domande alle quali si cercherà di rispondere durante il corso di formazione, indirizzato a medici, psicologi, fisioterapisti, infermieri, logopedisti, pediatri di famiglia, medici di medicina generale, specialisti ambulatoriali e operatori socio sanitari, del 28 ottobre.
Guido Vagheggini, referente pneumologo per l’insufficienza respiratoria cronica del dipartimento di medicina specialistica dell’Asl Toscana nord ovest, nonché responsabile scientifico dell’evento, ha dichiarato che già da maggio 2020 sono stati raccolti “dati su pazienti che si sono ripresi con successo da forme acute di Covid-19 e la nostra ricerca ha evidenziato che a distanza di settimane e mesi dalla malattia, su questi pazienti si osservano limitazioni persistenti nella funzione respiratoria, deterioramento cognitivo e della salute mentale, dispnea, insonnia, ansia, depressione. E’ il Long Covid, una sindrome ormai nota anche al grande pubblico. Gli stessi ‘strascichi’ sono osservabili non solo nei pazienti che hanno richiesto il ricovero e la terapia intensiva, ma anche in pazienti che hanno superato il Covid-19 con sintomi lievi”.
In poche parole Vagheggini ci fa capire che “la pandemia da Covid-19 non si è limitata a riempire le terapie intensive, ma sta continuando ad impattare sul nostro sistema sanitario, perché ha ridotto la qualità della salute di numerosi pazienti. Poiché la pandemia è ancora in corso e i casi di Long Covid sono destinati ad aumentare, serve un nuovo approccio di cura, che integri diverse discipline per migliorare la salute fisica e mentale dei pazienti. E’ quindi fondamentale sviluppare programmi di follow-up e riabilitazione strutturati e interdisciplinari. E anche di questo si parlerà all’evento di Volterra”.