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Luana D’Orazio: ‘scatola nera’ orditoio sotto esame periti

assicurazione

Una foto tratta dal profilo Instagram di Luana D'Orazio +++ATTENZIONE LA FOTO NON PUO' ESSERE PUBBLICATA O RIPRODOTTA SENZA L'AUTORIZZAZIONE DELLA FONTE DI ORIGINE CUI SI RINVIA+++

Procura si confronta con azienda tedesca che fabbrica orditoio. Continua l’inchiesta sulla morte di Luana D’Orazio

Estratta, e già al vaglio degli inquirenti, la scatola nera dell’orditoio in cui Luana D’Orazio morì il 3 maggio sul posto di lavoro a Montemurlo. Secondo quanto appreso i periti stanno completando le verifiche avvalendosi della collaborazione di tecnici della casa produttrice tedesca del macchinario.

Per la procura andrebbe a confermarsi l’ipotesi della rimozione delle cautele antinfortunistiche dall’orditoio, ma per comprendere in quale fase della lavorazione sia avvenuto l’incidente di Luana D’Orazio è necessario decrittare la scatola nera anche per stimare la velocità a cui stava girando il subbio, cioè il cilindro rotante che avvolge il filo.

Per quanto riguarda i messaggi che la giovane avrebbe mandato al fidanzato e alla famiglia nei giorni precedenti l’incidente in cui secondo il quotidiano Repubblica avrebbe anche scritto di aver troppo lavoro da sbrigare, il procuratore Giuseppe Nicolosi ha spiegato che “non risulta che questi documenti siano agli atti dell’indagine, che si occupa piuttosto di far luce sulle cause che hanno portato tecnicamente alla morte dell’operaia”.

È infine stato fissato per i prossimi giorni l’interrogatorio di uno dei due indagati per omicidio colposo, il manutentore dei macchinari della ditta di Montemurlo, Mario Cusimano.

L’operaia di 22 anni morta il 3 maggio a Montemurlo (Prato) in una macchina tessile nella ditta in cui lavorava è deceduta per schiacciamento del torace (politrauma fratturativo toraco-polmonare). Le due persone indagate nell’indagine per omicidio colposo sono la titolare e il manutentore della ditta.

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