Sab 23 Nov 2024
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ToscanaEconomiaLucca, niente nuovi ristoranti in centro storico

Lucca, niente nuovi ristoranti in centro storico

L’intento, come tre anni fa quando fu assunta la prima moratoria, si spiega dal Comune di Lucca “rimane quello di preservare la peculiarità del centro storico della città, conosciuto in tutto il mondo per la bellezza dei complessi monumentali e di un edificato ancora perfettamente riconoscibile nei suoi tratti originari”

Rinnovare la moratoria all’apertura di nuove attività di somministrazione di alimenti e bevande nel centro storico della città per ulteriori 10 mesi, fino a settembre del 2022: è quanto si prepara a fare l’amministrazione comunale di Lucca.

Il nuovo provvedimento, costruito dopo un confronto con la Regione Toscana con cui è stata firmata una specifica intesa e con la Soprintendenza, sarà portato all’attenzione della commissione consiliare dello sviluppo economico all’inizio della prossima settimana, per poi approdare in consiglio. L’intento, come tre anni fa quando fu assunta la prima moratoria, si spiega dal Comune di Lucca, rimane quello di preservare la peculiarità del centro storico della città, conosciuto in tutto il mondo per la bellezza dei complessi monumentali e di un edificato ancora perfettamente riconoscibile nei suoi tratti originari, “da un eccessivo incremento di attività nell’ambito della somministrazione capace di condizionare anche il mercato immobiliare, sollecitato dalla prospettiva di maggior rendita rispetto ad altri utilizzi, in particolare quelli del commercio tradizionale, che costituiscono invece un carattere saliente della città e della sua storia.

Il tutto, in attesa degli strumenti conoscitivi e di analisi sulla base dei quali l’amministrazione comunale intende impostare una programmazione che sia più possibile ‘a misura’ della città di Lucca”. La moratoria, che nel frattempo continuerà a tutelare il centro storico, ricalca nei contenuti quella già assunta nel 2018: si prevede in particolare la sospensione, limitatamente al centro storico, dell’insediamento, anche per trasferimento, di nuove attività di commercio al dettaglio in sede fissa di prodotti appartenenti al settore merceologico alimentare; la somministrazione di alimenti e bevande, comprese le attività di amministrazione svolte in abitazioni, quali “home restaurant” o analoghe; la produzione, preparazione, vendita di prodotti alimentari, a carattere artigianale o industriale, compresa la panificazione.

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