Passo avanti per l’Università di Pisa: oggi al Polo Piagge sono stati inaugurati due degli 86 bagni ‘genderless’, ovvero senza distinzione di genere, distribuiti in tutto l’ateneo pisano. Una scelta inclusiva che punta a eliminare le discriminazioni.
Quella dei bagni genderless è una battaglia che molti studenti nei vari atenei di tutta Italia stanno portando avanti: una necessità che all’Università di Pisa è stata ascoltata e accolta e che ha portato all’inaugurazione che si è tenuta oggi. Il rettore Paolo Mancarella ha sottolineato che l’ateneo “è il primo in Toscana e tra i primi in Italia a fare questa scelta di civiltà per dichiarare con fermezza che nella nostra università non troveranno spazio le discriminazioni”. “Le rivoluzioni culturali iniziano, molto spesso, con un piccolo gesto – ha aggiunto Mancarella – e la targhetta che da oggi compare su circa un centinaio dei bagni del nostro ateneo rientra in questa categoria”.
Presente alla cerimonia inaugurale anche l’assessore regionale all’università e alle pari opportunità Alessandra Nardini che ha definito quel dell’ateneo pisano “una decisione di grande civiltà e coraggio in un Paese dov’è certe azioni sono purtroppo ancora troppo difficili d compiere”. Nardini ha inoltre ricordato che “la Toscana è stata la prima regione a dotarsi di una legge regionale contro le discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere e di questo siamo orgogliosi: siamo stati, siamo e vogliamo essere sempre più, terra di diritti e pari opportunità e l’Università di Pisa ne è un ottimo esempio, anche grazie a un regolamento per le carriere alias tra i più all’avanguardia”.
Non sono tuttavia mancate le critiche: il rappresentante degli studenti, Luca Giannoccaro ha criticato il gesto dell’ateneo, definendo questa scelta “solo di facciata e per accaparrarsi qualche titolo di giornale: perché in questo percorso le persone non binarie e trans sono state completamente ignorate e, a solo titolo esemplificativo, infatti, è stato utilizzato un simbolo che è comunemente usato per usare l’orientamento bisessuale e che nulla ha a che vedere con l’identità di genere”.
Il simbolo scelto per indicare il bagno genderless è uno tra quelli che viene riconosciuto a livello internazionale per indicare il genere neutro e che graficamente vuole dare l’idea di fluidità e superamento del binarismo: “La scelta di creare dei bagni genderless utilizzabili da chiunque, indipendentemente dalla propria identità o espressione di genere – afferma il delegato del rettore alle pari opportunità e questioni di genere, Arturo Marzano – recepisce una richiesta proveniente dalla componente studentesca per garantire uno spazio a chi non si identifica in un genere specifico, a soggetti non binari, a persone transgender, confermando lo spirito di inclusività e rispetto che ha plasmato l’intero mandato rettorale di Mancarella che si sta concludendo”.