Anche in Toscana i ragazzi potranno partecipare ai campi estivi di ‘Libera’ lavorando nei terreni confiscati alle mafie, in particolare nella azienda agricola di Suvignano (Siena) confiscata da anni e ora assegnata all’Ente Terre Toscane.
E’ la novità emersa dal convegno ‘Contro le infiltrazioni mafiose – La nuova legislazione antimafia e beni confiscati’ organizzato da Libera, Anci Toscana e Avviso Pubblico, rete nazionale degli enti locali antimafia, che si è tenuto oggi a Firenze nella sede della Regione Toscana.
“Siamo impegnati fortemente sui beni confiscati alle mafie – ha detto l’assessore regionale alla presidenza, Vittorio Bugli aprendo i lavori – e lo scorso anno grazie anche al nostro lavoro più di 30 beni sono stati restituiti alla comunità.
Suvignano oltre a dover essere valorizzata, dovrà diventare un simbolo nella nostra Regione e qui potremo organizzare i campi estivi insieme a Libera, che già oggi finanziamo nelle regioni del sud”.
L’azienda di Suvignano, ha ricordato Luca Tescaroli, procuratore aggiunto della Procura di Firenze, ricade sui comuni di Suvignano e Murlo. Al momento della confisca, nel 2007, era in stato di abbandono. L’intervento dello Stato ha consentito di riportare in pareggio la situazione patrimoniale, riattivando l’allevamento di ovini e suini, coltivando oltre 400 ettari e aprendo un agriturismo da 38 posti letto. Il valore stimato è di circa 30 milioni di euro. “Siamo lieti che un bene come Suvignano possa andare al pubblico – ha detto il presidente di Legambiente Toscana, Fausto Ferruzza – è importante, perché quando questi beni finiscono all’asta il rischio è che siano proprio le mafie, che hanno grande disponibilità economica, a riacquistarli”.