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Firenze: vandalizzata lapide che ricorda Caponnetto

Salvatore Calleri Fondazione Caponnetto

La targa si trova nel giardino dedicato al Magistrato Antonino Caponnetto sul lungarno del Tempio a Bellariva. Era stata apposta 21 anni fa. Salvatore Calleri, presidente della Fondazione Caponnetto: un atto mirato. All’esame della polizia municipale le immagini prese dalle telecamere pubbliche presenti nella zona per individuare i malintenzionati, anche a distanza, nelle fasi di arrivo e di fuga.

La polizia municipale sta esaminando  le immagini prese dalle telecamere pubbliche presenti nella zona per individuare i malintenzionati che hanno vandalizzato la targa dedicata al magistrato Antonino Caponnetto, padre del pool antimafia di Palermo, anche a distanza, nelle fasi di arrivo e di fuga.

Secondo Salvatore Calleri, presidente della Fondazione Caponnetto, si è trattato di “un atto vandalico mirato. Calleri riferisce che  riferendo che “la situazione negli ultimi mesi è peggiorata in modo repentino dove si sono registrati episodi di pestaggio con regolamenti di conti oltre a molestie sessuali”. “Il giardino Caponnetto non merita questo. È necessario riprendere il controllo del territorio – conclude Calleri – La Fondazione Antonino Caponnetto non tollererà in alcun modo tale situazione e chiede alle istituzioni di intervenire prontamente”. La zona è frequentata da gang, in particolare albanesi e tunisini, che si fronteggiano nel quartiere.

“Un gesto vile che scredita la memoria del giudice antimafia Antonino Caponnetto. Tutta la mia solidarietà alla Fondazione a lui dedicata. Ripristineremo la lapide il prima possibile”. Lo scrive su X il sindaco di Firenze Sara Funaro dopo la scoperta da parte della Fondazione Caponnetto della lapide spezzata che ai giardini di lungarno del Tempio ricorda il giudice.

«Esprimo ferma e fortissima solidarietà – dichiara invece  il presidente della Regione Eugenio Giani – per l’oltraggio alla lapide che ricorda l’impegno contro la mafia e per la legalità Di Antonino Caponnetto. Un gesto vile che offende la memoria di un grande magistrato nel giardino a lui dedicato sul lungarno di Firenze, città da lui amata e in cui ha testimoniato negli ultimi anni di vita il rigoroso e coerente impegno seguito per tutta la vita per la giustizia, garanzia e supporto fondamentale all’azione di Falcone e Borsellino

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