Maggio Musicale, oggi in audizione a Palazzo Vecchio è intervenuto il commissario straordinario Onofrio Cutaia. “Entro luglio 2023 la Fondazione Maggio musicale fiorentino deve poter avere titoli certi per circa 8,5 milioni”, altrimenti “l’ipotesi brutale è che da settembre a dicembre” si blocchi l’attività del teatro e si chieda la cassa integrazione “se ce la danno. Sarebbe una cosa spaventosa, una vera tragedia, ma è un’ipotesi”.
Cutaia ha ribadito che il bilancio 2022 ha registrato un rosso di circa 6 milioni e che, ad oggi, “figurativamente” il 2023 “chiuderebbe con 2,5 milioni di rosso” perché “soffre della sofferenza del 2022” e “questo non può accadere” perché, ha precisato, il secondo bilancio in rosso farebbe scattare “la liquidazione coatta amministrativa”. Il commissario straordinario per la fondazione Maggio Musicale Fiorentino, però, si dice “molto fiducioso” sulla possibilità di trovare le risorse necessarie, pubbliche o private, e sul fatto che “non si verificherà questa cosa”.
“Spero, e sono quasi certo del fatto – ha aggiunto – che ci saranno a brevissimo degli incontri in cui chi ha una funzione e una responsabilità farà le cose che deve fare per arrivare all’obiettivo. Sono pronto a spiegare meglio, a essere assolutamente disponibile a spiegare in tutti i particolari una vicenda che è del tutto chiara”. Cutaia ha poi detto che “tutti stanno lavorando per cercare una soluzione positiva perché c’è un’emergenza. I mezzi a disposizione sono, se concessa, la cassa integrazione per i lavoratori, ma non lo meritano, non è pensabile. Penso che ci sia la necessità da parte di chi oggi ha la responsabilità istituzionale di trovare” una soluzione.
“Il tempo è brevissimo, ho cercato di metterlo in chiaro”. Come nota positiva, il commissario straordinario ha sottolineato che nonostante la necessità di modificare il programma artistico del Maggio Musicale, perché i piani del sovrintendente Alexander Pereira “non erano sostenibili”, gli spettacoli in cartellone “sono quasi tutti sold out”.