Dom 22 Dic 2024
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Cultura & Spettacolo🎧 Autunno al Maggio: 5 opere, 17 concerti e omaggio a Puccini

🎧 Autunno al Maggio: 5 opere, 17 concerti e omaggio a Puccini

Presentata la programmazione da settembre a dicembre 2024 del Maggio Musicale Fiorentino, che sta vivendo una nuova e promettente stagione. Dopo il sold out della Tosca e della Turandot, adesso, il nuovo sovrintendente del Maggio, Carlo Fuortes, punta a rivatilizzare anche la Cavea, lo spazio esterno dove a luglio si terrà Il Barbiere di Siviglia con tanto di allestimento scenico en plein air.

Cinque opere liriche e 17 concerti, tra appuntamenti sinfonico corali, sinfonici e di canto: è quanto propone il teatro del Maggio musicale fiorentino nella programmazione da settembre a dicembre del 2024, presentata in teatro dal sovrintendente Carlo Fuortes. Daniele Gatti dirigerà Madama Butterfly in un nuovo allestimento con la regia di Lorenzo Mariani per completare il tributo del Maggio nel centenario dalla morte di Giacomo Puccini. Con il risanamento e il rientro alla gestione ordinaria del Maggio, il teatro ha potuto arricchire l’offerta musicale a partire dalla programmazione Estate al Maggio! in cavea e fino a dicembre. Fuortes ha spiegato che rispetto al programma lasciato dal commissario straordinario Onofrio Cutaia per l’estate e l’autunno 2024, le produzioni sono salite da due a sei. “Da ora alla fine dell’anno ci sono sei produzioni, una estiva, cinque nell’autunno, con Puccini ovviamente ancora al centro nell’anno pucciniano, una nuova produzione del nostro direttore Daniele Gatti di madama Butterfly molto importante”. Per Fuortes “la cosa importante da sottolineare è il fatto che questa cosa è stata fatta solo con le risorse interne del teatro, in particolare con l’aumento dei ricavi da biglietteria. Per questo devo ringraziare al pubblico, restituiamo al pubblico sotto forma di nuove produzioni quello che il pubblico ci dà venendo in teatro. Ricordo 20mila spettatori paganti solo per Tosca e Turandot sono state una bella fonte di entrata che supera le aspettative che avevamo messo in bilancio. Senza nuovi finanziamenti pubblici abbiamo garantito un aumento importante della produzione”. Per Fuortes “c’è un grande lavoro da fare, quando sono arrivato ho detto che i ricavi erano insufficienti ma devo dire che in due mesi i risultati sono superiori alle aspettative quindi credo che in futuro ci possano essere buoni risultati”

“La cosa di cui sono stato più stupefatto in questi due mesi dal mio arrivo qui al Maggio è stata l’attenzione e l’amore della città, dei fiorentini ma anche in generale degli spettatori del Maggio nei confronti di questo teatro. Abbiamo avuto 10mila spettatori a Tosca, 10mila spettatori a Turandot, sono numeri che in passato non si registravano e ovviamente indicano una grande attenzione alla rinascita di questo teatro. Credo che siano il miglior viatico per una ripartenza importante”. Lo ha detto Carlo Fuortes, sovrintendente del Maggio musicale fiorentino, “Tosca e Turandot – ha aggiunto – sono andate tutte esaurite, 10 recite, il pubblico è molto vicino al teatro di Firenze, italiano e internazionale”. Parlando invece della programmazione estiva, Fuortes ha ricordato che “per la prima volta verrà sperimentata la cavea con un’opera in forma scenica. Fino adesso erano stati sperimentati concerti e opere di concerto, adesso invece avremo un Barbiere di Siviglia a partire dal 18 luglio in forma scenica. Credo che sia estremamente importante che la cavea e lo spazio estivo di questo teatro sia pronto per fare spettacoli a tutto tondo, sono certo che verrà molto ben raccolta questa sfida”. E guardando al 2025-2026, Fuortes ha confermato l’intenzione di allargare il programma del teatro ad altre arti. Rispondendo poi a chi gli chiedeva se il Maggio avrà un direttore artistico, Fuortes ha ricordato di essere “arrivato da due mesi” e ha aggiunto: “Sto capendo esattamente il valore delle risorse interne, di che cosa ha bisogno il teatro, un direttore artistico va deciso in uno spazio temporale un po’ più lungo. È una valutazione che sto facendo sia sul nome che sulla necessità”.