Così il sovrintendente del Maggio musicale fiorentino, Alexander Pereira risponde all’articolo apparso oggi su Repubblica riguardante le sue spese.
“Tutte le spese oggetto dell’articolo sono chiaramente e pubblicamente, e aggiungo anche doverosamente, segnalate nel nostro sito dove i capigruppo Alessandro Draghi e Francesco Torselli le hanno individuate facendone oggetto di due interrogazioni. Tutte hanno una spiegazione e per ognuna ci sono i giustificativi e tutte sono compatibili e in linea con il regolamento interno del Maggio che indica i tetti massimi di spese consentite”. Così il sovrintendente del Maggio musicale fiorentino, Alexander Pereira risponde all’articolo apparso oggi su Repubblica riguardante le sue spese.
“Quello che manca nell’articolo – aggiunge Pereira – è il paragone: a fronte dei vari titoli di spese che generano scalpore e paiono sproporzionati non viene segnalato l’aumento dei contributi privati che sono arrivati al Maggio grazie al fundraising tramite i miei contatti. Lo dico io: circa 7,5 milioni nel 2021, dopo i 4 milioni del 2020 e rispetto a una media prima del mio arrivo nel 2019 di poco più di 2,5 milioni di euro. Ho triplicato la somma precedente e lo dico con orgoglio. Spese? No. Sono invece investimenti necessari”. Per quanto riguarda le spese del “panettiere, del supermercato, del pescivendolo”, spiega Pereira, “possono essere soggetto di critiche da parte dei lettori e dell’opinione pubblica in generale perché male interpretate”.
“Non è un segreto per nessuno – spiega ancora Pereira – che io ami cucinare e ospitare a casa mia, e di tanto in tanto mi metto ai fornelli proprio per spirito conviviale e cioè vale a dire con lo stesso spirito di contribuire sempre di più al rilancio del Maggio per ospitare sia i finanziatori sia gli artisti spesso gli uni e gli altri assieme in un clima amichevole, rilassato e discreto. Saltuariamente e con gioia e piacere, succede che io prepari per loro piatti con i prodotti presi alla bottega vicino casa, alla pescheria o dal macellaio. Non lo nascondo in nessun modo, tanto che gli scontrini sono lì sotto gli occhi di tutti”.