Circa 30 mila manifestanti, 150 pullman arrivati da ogni dove e altre centinaia di persone che sarebbero volute esserci ma sono rimaste bloccate dal maltempo; 4 ore di marcia da parte di pensionati, donne per la pace, lavoratori, collettivi studenteschi e, naturalmente, i sindacati CGIL e UIL. Sono i numeri della mobilitazione a Firenze contro la legge di bilancio.
E’ una piazza Santissima Annunziata straripante quella che si è presentata stamani al termine della marcia contro la legge di bilancio. Una mobilitazione partita da Piazza Indipendenza e che, come un fiume in piena, è andata ingrossandosi per le vie, contando circa 30 mila persone a fine percorso. “Ecco la risposta a Salvini, che ci ha fatto un regalo, se qualcuno aveva dei dubbi ora non ce li ha più. Siamo davvero in tanti – ha detto Rossano Rossi (GGIL Toscana) -, una partecipazione inaspettata con centinaia di pullman e addirittura compagni dell’Elba rimasti bloccati dal maltempo. E’ solo un inizio e dovremo andare avanti”. “Vogliamo rimettere al centro il lavoro e la giustizia sociale – ha aggiunto Paolo Fantappié, Segretario UIL Toscana – anche perché ci sono questioni fondamentali sul tavolo come salari, giustizia sociale e pensioni”.
E ha proseguito: “Abbiamo i salari più bassi in Europa, vogliamo anche una riforma della pensione seria e poi la garanzia dello Stato sociale, servono risorse per la scuola, la sanità, il trasporto pubblico locale e serve tassare di più rendite e capitali, non il lavoro. Andremo avanti a manifestare fino a quando non lo otterremo”. Dal palco, Fantappiè ricorda alla CISL, grande assente, “che abbiamo avuto solo un incontro su questa manovra di bilancio, a ottobre, e questo non può essere il confronto che la CISL propone”. Adesso basta è il grido e lo striscione di apertura che segna la giornata di mobilitazione, dove hanno parlato anche rappresentanti della funzione pubblica dei due sindacati, oltre ad alcuni lavoratori, compreso alcuni del collettivo ex Gkn. Presenti il presidente della Regione Eugenio Giani, il Sindaco Dario Nardella, e molti assessori tra cui Benedetta Albanese e Sara Funaro che commenta così: “E’ una bellissima piazza con tantissimi lavoratori, tantissimi cittadini, una risposta forte al Governo e alle misure che sta mettendo in campo. E’ una piazza che dice no – ha sottolineato – a una serie di tagli, che dice no a tutta una serie di misure che non vanno incontro né ai cittadini né ai lavoratori, basti fare l’esempio delle manovre sul sociale, sulla sanità, sulle pensioni. Sono tanti temi sui quali c’è bisogno di far sentire in maniera forte e alta la voce, ed essere al fianco dei lavoratori, dei nostri cittadini”. A margine di una conferenza stampa, Eugenio Giani:”Mi sono sentito molto turbato da questo approccio verso una legittima manifestazione sindacale e sono venuto per difendere il diritto di sciopero e di libertà sindacale perché in un Paese che al primo articolo della Costituzione scrive che la Repubblica è democratica e fondata sul lavoro sentivo di dover essere qui”. Sul palco, le conclusioni sono state affidate a Francesca Re David, segretaria nazionale CGIL:”Il movimento dei lavoratori e delle lavoratrici ha sempre difeso la democrazia. Oggi assistiamo a una reazione molto importante a Salvini, che ha fatto un intervento da codice Rocco. Questa è una finanziaria autoritaria perche non l’hanno discussa con nessuno e lede i diritti dei lavoratori. Noi siamo in piazza e ci saremo ancora, il 24 a Nord e il 1 dicembre a Sud”.