Roma, a 60 anni di distanza dalla legge che ha aperto le porte della magistratura alle donne, per la prima volta una di loro arriva a ricoprire l’incarico più prestigioso dell’ordine giudiziario. È Margherita Cassano, fiorentina, 67 anni.
Margherita Cassano è stata nominata presidente della Cassazione – ufficio con oltre 400 giudic i- dal plenum del Csm presieduto dal capo dello Stato.
Sergio Mattarella, che dopo il voto sottolinea il profilo professionale “eccezionale” della magistrata scelta dai consiglieri ,è stato il primo a congratularsi con lei. Ma diverse sono state le felicitazioni arrivate non solo da esponenti delle istituzioni . Per l’Anm è “un gran bel giorno per la magistratura e per il Paese”.
Per il ministro della Giustizia Carlo Nordio la nomina rappresenta il “traguardo di un percorso cominciato 60 anni fa” . La titolare delle Riforme Elisabetta Casellati sottolinea come sia caduto ” un altro tabù”. E dall’opposizione sono soprattutto le donne a complimentarsi con Cassano.
“Ha rotto il muro maschile dei vertici della Cassazione” commenta la capogruppo di Avs alla Camera Luana Zanella. “Finalmente viene infranto un altro soffitto di cristallo” nota la senatrice Pd Valeria Valente. Il primo lo aveva rotto nel 2019 Marta Cartabia, con la sua elezione a presidente della Consulta. E la nomina di Cassano- sino ad oggi “vice” di Pietro Curzio, a cui subentra nella guida della Cassazione -“completa idealmente quel mosaico che vede al vertice della Corte costituzionale Silvana Sciarra, al vertice dell’Avvocatura Gabriella Palmieri Sandulli e al vertice del Consiglio nazionale forense la presidente Maria Masi”, come nota il Pg della Cassazione Luigi Salvato.
Al Csm la nomina di Cassano passa all’unanimità, dopo che in tanti – a partire dalla relatrice Maria Luisa Mazzola e dal vicepresidente Fabio Pinelli- riconoscono i meriti di una carriera multiforme che l’ha anche vista pm e presidente della Corte d’appello a Firenze e consigliera del Csm.
Un voto che per il capo dello Stato rappresenta il riconoscimento della “autorevolezza” della prima donna presidente, che ha “mostrato doti e attitudine di elevato livello” e darà un contributo “prezioso” anche per il Csm, del cui Comitato di presidenza farà parte.
Mattarella apprezza la tempestività con cui i consiglieri hanno provveduto alla nomina e si augura che la stessa celerità ci sia anche in futuro.E ringraziando Curzio – che poco prima si era detto “onorato” di passare il testimone a Cassano- ricorda la sua esortazione “al reciproco rispetto dei ruoli e alla distinzione delle funzioni tra i poteri dello Stato”, rispetto legato a doppio filo all’indipendenza della magistratura. Qualche ora dopo la nomina,Cassano fa la sua prima uscita pubblica.
Interviene per telefono alla cerimonia del ‘Premio Tindari Baglione’ che si svolge a Firenze e coglie l”occasione per ribadire la sua idea di magistrato e l’importanza della Costituzione. Il giudice deve avere non solo le conoscenze tecniche, ma “umanità, rispetto profondo degli altri, capacità di ascolto e di comprendere le tragedie umane che si nascondono dietro i singoli casi”.
E la Costituzione, soprattutto “in un’epoca in cui le nostre relazioni umane si stanno sfilacciando ed esiste una frattura tra collettività e istituzioni” , deve essere “il nostro faro e il nostro punto di riferimento”: “i valori che la nostra Carta afferma- ammonisce la neo-presidente- non dobbiamo darli per scontati”.