?Firenze, dal 21 settembre 2018 al 20 gennaio 2019 Palazzo Strozzi ospita una grande mostra dedicata a Marina Abramović, una delle personalità più celebri e controverse dell’arte contemporanea, che con le sue opere ha rivoluzionato l’idea di performance mettendo alla prova il proprio corpo, i suoi limiti e le sue potenzialità di espressione.
La mostra propone oltre 100 opere, offrendo una panoramica sui lavori più famosi della carriera di Marina Abramović, dagli anni Settanta agli anni Duemila, attraverso video, fotografie, dipinti, oggetti, installazioni e la riesecuzione dal vivo di sue celebri performance attraverso un gruppo di performer specificatamente formati e selezionati in occasione della mostra.
L’esposizione nasce dalla collaborazione diretta con l’artista, proseguendo così la serie di mostre che stanno portando a Palazzo Strozzi i maggiori rappresentanti dell’arte contemporanea a livello globale, come Ai Weiwei (2016), Bill Viola (2017), Carsten Holler (2018).
Inoltre a rafforzare la particolarità di questo evento, il fatto che è la prima volta che una donna sarà protagonista assoluta di una mostra di Palazzo Strozzi.
Marina Abramović
ha infatti raccolto la sfida di utilizzare il Palazzo rinascimentale come luogo espositivo unitario, unendo Piano Nobile, Strozzina e cortile, confrontandosi con un contesto unico e ricco di sollecitazioni.
Il lavoro di Marina Abramovié ci parla di ricerca e desiderio di sperimentare la trasformazione emotiva e spirituale. Come ricorda l’artista, il titolo dell’esposizione, The Cleaner, fa riferimento a un particolare momento creativo ed esistenziale, ad una riflessione dell’artista sulla propria vita: «Come in una casa: tieni solo quello che ti serve e fai pulizia del passato, della memoria, del destino».
Con questa mostra riflette sulla propria lunga carriera in un luogo speciale come Palazzo Strozzi, e proprio in Italia, un paese che ha un significato importante nella biografia e neli’evoluzione del suo percorso artistico.
La mostra diviene una straordinaria occasione per scoprire la complessità dell’arte di Marina Abramović, i cui lavori spaziano da azioni forti, violente e rischiose a scambi di energia gestuali e silenziosi, fino a veri e propri incontri con il pubblico, che negli ultimi anni è diventato sempre più protagonista nelle sue opere.
Gimmy Tranquillo ha intervistato Arturo Galansino direttore generale della Fondazione Palazzo Strozzi ed il sindaco di Firenza Dario Nardella: