A pochi giorni dal pronunciamento della Corte di a Cassazione, Luca Vanneschi, condannato insieme ad Alessandro Albertoni a tre anni per la morte di Martina, ha aperto un sito web dove ha iniziato a pubblicare gli atti del processo.
I verbali relativi alle dichiarazioni della governante dell’hotel Santa Ana, Francisca Puga, del portiere dell’hotel che soccorse la ragazza , degli ospiti delle camere adiacenti alla 609: ci sono questi tra i documenti che Luca Vanneschi, condannato insieme ad Alessandro Albertoni a tre anni per la morte di Martina Rossi, precipitata dal balcone della camera d’albergo dei due 10 anni fa a Palma di Maiorca (Spagna), ha pubblicato su un sito web appositamente preparato. Luca si ritiene vittima di un errore giudiziario e ora, anche a pochi giorni dall’udienza in Cassazione prevista il 26 agosto, ha deciso di passare all’azione, pubblicando le trascrizioni delle testimonianze raccolte durante le indagini, mai usate in aula ma comunque verbalizzate.
Vanneschi ha annunciato di voler pubblicare giorno dopo giorno tutto il materiale, comprese le immagini che sono finite agli atti. L’iniziativa, viene spiegato, è personale e realizzata in autonomia, con il supporto di alcuni amici che lo hanno aiutato a realizzare il sito. Le motivazioni della condanna in appello parlano di “unica veritĂ processuale” emersa dal procedimento bis “che porta a ritenere che la mattina del 3 agosto 2011, all’interno della camera 609 dell’albergo Santa Ana di Palma di Maiorca, Martina Rossi venne aggredita da entrambi gli imputati”, in seguito a ciò Martina avrebbe cercato di fuggire dal terrazzo ma sarebbe precipitata nel vuoto.
Le difese dei due ragazzi di Castiglion Fibocchi invece hanno puntato sulla fragilitĂ di Martina che, a loro avviso, proprio quella notte avrebbe invece compiuto un gesto estremo, suicida. L’avvocato di Vanneschi, Stefano Buricchi, ha presentato in Cassazione un ricorso di 300 pagine, nelle quali parla di “errori in ogni pagina della motivazione”. Adesso lo stesso Vanneschi sta pubblicando sulla Rete tutti gli atti per “sostenere, come conferma il suo avvocato, la sua innocenza e “dimostrare che si trattò di errori giudiziari”.