Mons. Santucci era accusato di tentata truffa e appropriazione indebita, reati per i quali la nuova normativa richiede la querela di parte
Manca la  querela e dunque il tribunale  decide per il ‘non luogo a procedere’ nei confronti del  vescovo di Massa Carrara e Pontremoli, mons. Giovanni Santucci. Santucci era accusato di tentata truffa e appropriazione indebita, nell’ambito del procedimento contro l’ex parroco Gianluca Morini, soprannominato don Euro dai fedeli perchĂ© avrebbe utilizzato elemosine e donazioni a scopi personali, da incontri con escort a viaggi, alberghi e cene di lusso.
Al  vescovo di Massa la procura contestava un prelievo di 1.000 euro dal fondo della Fondazione Pie Legati per Morini “senza alcuna spiegazione” e l’aver fatto pressione su un’assicurazione per aumentare il punteggio di invaliditĂ sempre in favore di don Euro.
All’uscita dal tribunale, l’avvocato del vescovo, Adriano Martini, non ha nascosto la soddisfazione per il proscioglimento del suo assistito, anche se ha dichiarato che il vescovo avrebbe preferito essere assolto al termine del processo. “Non è stata proposta querela da nessuno dei due soggetti che ne avevano facoltĂ , la Curia e la diocesi – ha detto Martini -; entrambi hanno dichiarato di non ritenere necessario proporla in quanto considerano l’operato del vescovo assolutamente conforme ai principi del diritto canonico. Quindi non c’è semplicemente una mancanza di querela, ma una dichiarazione espressa di
condivisione dei comportamenti del vescovo. Avremo preferito che il giudizio si risolvesse con una sentenza assolutoria di merito – conclude – ma la mancanza di querela impedisce all’imputato di formulare una scelta, non è come la prescrizione che si può
rifiutare o accettare. Se non c’è querela il giudice penale non può giudicare. Ne abbiamo dovuto prendere atto”.
Per Morini e per un ex parroco, Emiliano Colombo, accusato di aver aiutato don Euro a nascondere soldi sul suo conto, il processo prosegue: nuova udienza il 12 giugno 2019.