Tredici persone sono stati arrestate, ma cinque sono in fuga all’estero e sono adesso ricercati anche tramite l’Interpol. Questo lo sviluppo dell’operazione anti-prostituzione di procura e carabinieri di Massa Carrara partita ieri mattina sul litorale apuano
Oggi, in una conferenza stampa, il procuratore di Massa, Aldo Giubilaro, e il tenente colonnello dell’Arma Tiziano Marchi hanno fatto il punto della situazione sullo smantellamento del sodalizio criminale, ritenuto molto violento. Arrestati e ricercati fanno
tutti parte di un clan familiare molto radicato. Risultano tutti parenti tra loro, originari della città di Craiova in Romania ed erano in Italia dal 2013. secondo quanto appreso, le persone arrestate conducevano un tenore di vita molto alto, pur non lavorando: un aspetto, questo, che ha ‘incuriosito’ cittadini e investigatori.
Le ragazze straniere fatte prostituire erano obbligate , sotto pena di violenze, a pagare una tassa, una specie di dazio, sul posto occupato da ciascuna di loro sul marciapiedi. I romeni controllavano le ragazze a distanza e se qualcosa coi clienti andava storto erano pronti ad intervenire con massicce dosi di violenza. Un uomo di Bergamo fu picchiato ‘a sangue’ perché passando davanti ad una delle ragazze l’aveva derisa e appellata in maniera poco cortese. Ad un altro cliente che aveva cercato di contrattare la cifra per la prostituzione
era stata distrutta l’auto con una mazza da baseball. Protettori e ragazze vivevano in piccoli appartamenti di periferia. Le case destinate ad ospitare il meretricio venivano invece cambiate ogni mese ed erano regolarmente affittate dalle prostitute.
I carabinieri hanno sequestrato documenti falsi, auto, stupefacente e denaro. I clienti arrivavano anche da Lucca, Firenze e La Spezia e potevano visionare le ragazze attraverso
book fotografici dedicati e su siti web ‘particolari’, quindi chiedere una prestazione in appartamento oppure in hotel.
Oltre allo sfruttamento della prostituzione, la procura di Massa Carrara ha formulato contro gli indagati anche accuse per numerose rapine e furti compiuti in locali pubblici e in
appartamenti.