Alcune delle 33 onorificenze al merito della Repubblica Italiana, che il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha conferito a cittadine e cittadini che si sono distinti per atti di eroismo, ma anche per il loro impegno nel volontariato, nelle attività in favore dell’inclusione sociale, nella cooperazione internazionale o nella promozione della cultura, della legalità, del diritto alla salute e dei diritti dell’infanzia, sono arrivate in Toscana.
Firenze, con una delle onorificenze, quella di commendatore dell’Ordine al merito della Repubblica italiana, il Capo dello Stato Sergio Mattarella, ha voluto premiare Giancarlo Dell’Amico, 91 anni, di Carrara, imprenditore del marmo in pensione da soli 5 anni, che con il suo altruismo e la sua sensibilità ha offerto a Cinzia, mamma di Mattia, disabile 22enne, la sua dose di vaccino contro il Covid.
La storia inizia a febbraio scorso, con la campagna vaccinale quasi all’inizio, che procede per categorie. Cinzia, cinquantenne, ne è esclusa, ma per tutelare Mattia attraverso La Nazione rivolge un appello per chiedere che i familiari delle persone fragili abbiano una priorità. Giancarlo lo legge e decide di mobilitarsi, dapprima rimanendo nell’anonimato, poi venendo allo scoperto quando si ‘scontra’ con i protocolli che impediscono di cedere alla donna il suo turno di vaccinazione.
“Ho mosso le acque perché volevo portare all’attenzione di chi di dovere persone dimenticate. Mi pareva una mostruosità che certe persone fossero escluse. Lo Stato italiano – commenta – o eccelle come oggi che siamo avanti a tutti nelle vaccinazioni oppure…insomma o troppo buoni o troppo asini”. Arriva la notorietà e anche il risultato. La Regione Toscana decide di allargare la platea delle priorità anche ai conviventi delle persone estremamente vulnerabili o a chi li assiste.
“Abbiamo trovato comprensione – spiega oggi il neo commendatore – a Cinzia il vaccino è stato poi fatto il mio stesso giorno, 15 minuti prima di me, il 4 marzo”, a Carrara. Da allora, racconta ancora Giancarlo, ha anche già fatto “la terza dose, perché sia chiaro, sono un pro vax. Nel corso della mia vita ho visto sconfiggere la difterite, la paralisi infantile, la rosolia, una bestia per le donne incinte. Non è comprensibile chi non vuole capire che ci sono cose che per il bene comune si devono.
Firenze, “Sono ancora emozionato, per me è un onore grandissimo ed è bello aver ricevuto questa onorificenza dal presidente Mattarella, una figura che stimo molto. Questo sarà per me una spinta per fare ancora di più in futuro”. A dirlo è Andrea Mucci, 23 anni, nominato Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana “per il suo fantasioso contributo nella promozione della cultura dell’accessibilità”.
Mucci è dunque tra i 33 insigniti dal presidente Mattarella e si recherà a Roma il prossimo 29 novembre. è infatti il fondatore del progetto #mollaloscivolo, nato nel 2016 proprio su suo impegno di lui stesso, affetto da disabilità, per sensibilizzare cittadini e istituzioni sull’importanza di abbattere le barriere architettoniche.
Il progetto è nato prima con un blog e poi con una campagna. Oggi Mucci è consigliere del Quartiere 2 a Firenze (è stato eletto in una lista civica a sostegno del sindaco Dario Nardella) e il suo lavoro, spiega, “consiste anche nel raccogliere le segnalazioni.
In riferimento alle barriere architettoniche sono stati fatti passi avanti, ma c’è ancora tanto lavoro da fare, soprattutto nel creare una cultura dell’accessibilità. Il progetto riguarda Firenze e non solo, questo riconoscimento sarà di input per proseguire sempre di più con grande convinzione su questo progetto.
Dobbiamo sempre porre al centro il concetto di persona”. Tutto è partito quando Andrea era studente alle scuole medie: “Un pomeriggio volevo andare in centro col mio scooter elettrico con cui faccio questi spostamenti” ma “mi resi conto che per me non era possibile a causa delle barriere architettoniche. Da lì ho capito che dovevo fare qualcosa, nell’interesse di tutti, non solo delle persone con disabilità, ma anche ad esempio verso anziani e bambini che possono farsi male con tutti questi ‘ostacoli’ in giro”.
Il progetto è cresciuto e Andrea è diventato appunto consigliere del Quartiere 2: “Con l’impegno di migliorare la situazione – racconta – ma senza abbandonare lo studio. Sono laureato in scienze umanistiche per la comunicazione e ora sto facendo un master”.
Follonica, “Pensavo che la cosa si fosse chiusa a luglio, fosse superata, invece venerdì sera mi hanno chiamato da Roma per dirmi che dal presidente Mattarella mi è data l’onorificenza di cavaliere. Non me lo aspettavo, è una sorpresa che mi ha fatto un grande piacere. Io ormai non ci pensavo neanche più. So che dovrò andare a ricevere l’onorificenza ma non so quando sarà. Il presidente Mattarella è una persona che stimo, sono contento che abbia deciso questa cosa anche per me. So che in Italia è una onorificenza molto importante, mi fa molto piacere averla”. Così Mamadou Fall, 39enne, senegalese, l’uomo che il 9 luglio scorso a Follonica (Grosseto) salvò da un’aggressione in un condominio a colpi di martello, una donna di 69 anni e i suoi due nipoti di 9 e 11 anni mettendo a rischio la vita. Era in casa alla tv e sentì le urla dentro il palazzo, così uscì di casa e intervenne bloccando l’aggressore.
Ora, è insignito dal Presidente Sergio Mattarella dell’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Mamadou Fall, abita a Follonica dal 2006, lavora come cameriere in un ristorante del lungomare. “E’ un lavoro stagionale, ora siamo fermi”, dice. Non sa se dopo tanti anni in Italia chiederà la cittadinanza. “Non è una cosa a cui sto pensando, almeno ora”, ha aggiunto mentre sulla donna salvata insieme ai nipotini (un bimbo fu ferito da un colpo) non l’ha più incontrata “ma a Follonica ogni tanto parlano di lei, sta migliorando, ha ricominciato a camminare”.
“La notizia dal Quirinale ci riempie di gioia e orgoglio – commenta il sindaco Andrea Benini contattato da Mamadou Fall dopo aver ricevuto la telefonata dal Quirinale -. La concittadina, che sta proseguendo in un lento recupero, e alla quale va il pensiero affettuoso mio e di tutta la città, ha dovuto affrontare insieme ai suoi nipoti, e tutta la sua famiglia, qualcosa di incomprensibilmente doloroso e folle. Mamadou ha compiuto un gesto di straordinario coraggio, con naturalezza; avrebbe potuto affacciarsi, chiudere la porta e chiamare i carabinieri; invece ha letteralmente messo in pericolo la sua vita per salvare quella di tre innocenti”.
Il Quirinale conferirà il titolo “per il coraggio e l’altruismo con cui, a proprio rischio, è intervenuto per difendere una donna da una violenta aggressione”. “E’ una persona molto riservata e di grande modestia, e non ama i riflettori – viene descritto -. Il suo gesto, di enorme coraggio, merita però riconoscimento e sono certo che questa esposizione non gli sarà di imbarazzo”.
Livorno, Gabriele Salvadori, 46 anni, vigile del fuoco di Livorno, insignito del titolo di cavaliere dal presidente Mattarella, il 9 maggio scorso era tra i concorrenti della Gran fondo degli Etruschi, gara internazionale di mountain bike, quando nella campagna di Bibbona (Livorno) soccorse e salvò la vita a una ciclista professionista di Padova.
La ragazza aveva perso il controllo della sua bicicletta, finì in un dirupo, si fratturò e negli urti subì il taglio di un’arteria. Salvadori si fermò, usò due calzini e la bandana per fermare l’emorragia di un’arteria lesionata, quindi col telefono di un altro corridore chiamò il 118. La ciclista fu messa in salvo superando altri intoppi, come la difficoltà trovata da ben due elicotteri di calare il verricello in quel punto, tanto che la ferita fu trasportata via terra, tra boschi e campi, altrove per essere trasferita in ospedale il prima possibile con l’elisoccorso.
“L’onorificenza non me la aspettavo, per me la cosa era finita lì. Io in quella circostanza applicai solo le tecniche di soccorso che usiamo abitualmente in servizio – dice oggi Gabriele Salvadori – Ero a gareggiare anch’io nella Gran fondo quando davanti a me ho visto cadere la ciclista in un tratto di forte pendenza, circa il 38%, chiamato dai bikers il Muro della Morte. Non ho fatto altro che intervenire subito come faccio quando sono in servizio”.
Il Quirinale gli ha assegnato il titolo di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana proprio “per il suo decisivo intervento di primo soccorso ad un’atleta caduta in un dirupo durante una gara ciclistica”.
“L’emorragia era notevole e ho creato coi calzini e la bandana una specie di laccio emostatico ma ci sono volute circa due ore”, ricorda ancora Salvadori che per il suo intervento fu elogiato in un’annotazione di servizio del comando dei vigili del fuoco senza sapere poi altro.
“Non so come sia stata segnalata questa vicenda al Quirinale – aggiunge -, è chiaro che mi dà orgoglio ma ho fatto quello che c’era da fare usando i mezzi di fortuna che avevo a disposizione. L’importante era mettere in salvo la ragazza, l’emorragia andava fermata in qualche modo altrimenti non ce l’avrebbe fatta a sopravvivere”.