“Oggi cinquantenne. Sono un uomo felice, con il cuore colmo di gratitudine. E ho ancora tanta, tanta, tanta voglia di giocare”. Lo scrive il fondatore di Italia Viva Matteo Renzi in un post su X accompagnato da una foto che lo ritrae sorridente, vestito da calciatore, con il pallone in mano. Inizia così la giornata del senatore arrivato in tarda mattinata a Firenze, al Teatro Cartiere Carrara, per nEXT, l’evento pubblico con cui festeggia i suoi 50 anni.
Il senatore ha dato il via “alle danze” con un pò di ritardo rispetto alla scaletta iniziale a causa di un guasto sulla linea ferroviaria su cui viaggiava. “Si vede che Salvini è rientrato a tempo pieno al Ministero. Il nostro incontro di oggi, allora, inizia alle 12 e non alle 11”, ha scritto su X il fondatore di Italia Viva Matteo Renzi. E poi, ancora, “L’Italia dei trasporti è bloccata di nuovo. A chi darĂ la colpa stavolta Salvini? Ho chiesto a Salvini in Senato se fosse incapace o portasse sfiga. Stamattina è arrivata la risposta: tutte e due”.”Chiedo a Giorgia Meloni, dategli un altro ministero a Salvini”, ha aggiunto Renzi, dicendo che “per me vanno bene le pari opportunitĂ …”.
Una volta salito sul palco, ha esordito parlando del Tap: “Se non avessimo fatto la battaglia per il Tap, questo paese sarebbe oltre la canna del gas”. “Avevo Michele Emiliano e Massimo D’Alema – ha aggiunto – Giorgia Meloni, Matteo Salvini, Beppe Grillo, tutti a dirmi che ero schiavo delle multinazionali del gas, e a dire no al tubicino di Melendugno. L’abbiamo salvato noi il paese sul Tap, mentre loro giocavano ad attaccarci dicendo che eravamo schiavi delle lobby”.
“Cara Giorgia, noi non siamo tuoi sudditi, non ci metti a cuccia”. Così Matteo Renzi, nel corso dell’incontro. “Questo è un metodo, chi si mette contro viene schiacciato”, ha aggiunto, parlando della nuova norma ‘anti consulenze’, fatta quando “ho iniziato a dire cose che alla premier davano fastidio”. “E’ come se noi vivessimo in un incantesimo – ha proseguito Renzi – nessuno osa criticare Giorgia, chi critica Giorgia finisce nel quaderno dei cattivi, gli opinionisti che criticano non vengono piĂą invitati, guardate gli inviti, da Atreju alle trasmissioni Mediaset e questa cosa non la dice piĂą nessuno perchĂ© se qualcuno la dice poi viene messo nel mirino. Ora, c’è bisogno di qualcuno pazzo, che ha una certa etĂ , che non ha paura di niente di nessuno, che dica che a questo sistema noi non ci stiamo”.
Cara Giorgia, noi non siamo tuoi sudditi, non ci metti a cuccia”, prosegue il leader di Italia Viva. “Questo è un metodo, chi si mette contro viene schiacciato”, ha aggiunto, parlando della nuova norma ‘anti consulenze’, fatta quando “ho iniziato a dire cose che alla premier davano fastidio”. “E’ come se noi vivessimo in un incantesimo – ha proseguito Renzi – nessuno osa criticare Giorgia, chi critica Giorgia finisce nel quaderno dei cattivi, gli opinionisti che criticano non vengono piĂą invitati, guardate gli inviti, da Atreju alle trasmissioni Mediaset e questa cosa non la dice piĂą nessuno perchĂ© se qualcuno la dice poi viene messo nel mirino. Ora, c’è bisogno di qualcuno pazzo, che ha una certa etĂ , che non ha paura di niente di nessuno, che dica che a questo sistema noi non ci stiamo”.
Cara Giorgia, noi non siamo tuoi sudditi, non ci metti a cuccia”. Lo ha detto Matteo Renzi, senatore e leader di Italia Viva, nel corso dell’incontro a Firenze al teatro Cartiere Carrara in occasione del suo 50/o compleanno. “Questo è un metodo, chi si mette contro viene schiacciato”, ha aggiunto, parlando della nuova norma ‘anti consulenze’, fatta quando “ho iniziato a dire cose che alla premier davano fastidio”.
“E’ come se noi vivessimo in un incantesimo – ha proseguito Renzi – nessuno osa criticare Giorgia, chi critica Giorgia finisce nel quaderno dei cattivi, gli opinionisti che criticano non vengono piĂą invitati, guardate gli inviti, da Atreju alle trasmissioni Mediaset e questa cosa non la dice piĂą nessuno perchĂ© se qualcuno la dice poi viene messo nel mirino. Ora, c’è bisogno di qualcuno pazzo, che ha una certa etĂ , che non ha paura di niente di nessuno, che dica che a questo sistema noi non ci stiamo”. ara Giorgia, noi non siamo tuoi sudditi, non ci metti a cuccia”. “Questo è un metodo, chi si mette contro viene schiacciato”, ha aggiunto, parlando della nuova norma ‘anti consulenze’, fatta quando “ho iniziato a dire cose che alla premier davano fastidio”.
“Il governo Meloni ha messo 800 milioni per fare un canile in Albania e ci abbiamo mandato carabinieri e poliziotti che invece mancano a Milano, Roma, Firenze, Torino: abbiamo mandato carabinieri e poliziotti a fare la guarda ai cani randagi”. “Se lo scontro ideologico è sugli argomenti su cui Meloni gioca la partita – ha spiegato – cioè ‘sicurezza sì, sicurezza no’, perderemo sempre, perchĂ© quando si afferma il principio che un migrante non è un migrante, ma è un potenziale criminale, ha giĂ vinto lei, e quindi ci si inventa una idiozia cosmica come il centro migranti in Albania che è uno spreco di risorse incredibile”.
Tuttavia, ha osservato Renzi, “Meloni vince nella battaglia mediale perchĂ© lei è quella della sicurezza, lei con il centro migranti in Albania racconta che ha risolto il problema dell’immigrazione: non è vero. Non servono centri migranti in Albania, servono centri di formazione pagati dagli imprenditori per farli lavorare. E serve un concetto molto chiaro anche nel centrosinistra: chi sbaglia paga, perchĂ© dire che siamo dalla parte della legalitĂ non significa dire che siamo contro l’accoglienza. L’accoglienza è rispettare le regole: lo ha spiegato Tony Blair nel 1997 facendo vincere la sinistra dopo decenni”.