Firenze, il presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo, interviene con un comunicato nella polemica sui ritardi delle vaccinazioni in Toscana: “Dato che molti stanno attaccando il sistema sanitario della Toscana, uno fra i migliori del Paese – dice Mazzeo – penso che sia doveroso ristabilire alcune oggettive verità senza ovviamente voler nascondere alcune criticità e alcuni ritardi che si sono manifestati”.
“Uno dei punti più dibattuti riguarda l’utilizzo dei vaccini Pfizer – spiega Mazzeo – che abbiamo utilizzato e stiamo utilizzando per operatori sanitari, personale non sanitario che lavora negli ospedali, ospiti e operatori di Rsa e over 80. Partiamo da questi ultimi, la nota più dolente. La Toscana ne ha vaccinati 109.304 con una dose e 40.087 con due, su 331.921 persone. Siamo in ritardo rispetto alle aspettative che noi stessi avevamo, è vero. Ma adesso recuperare il terreno perso è la priorità assoluta e negli ultimi tre giorni abbiamo somministrato quasi 12mila prime dosi e oltre 20mila richiami, seconda regione per numero a livello italiano. L’obiettivo che il presidente Giani ha posto è vaccinare tutti entro il 25 aprile”.
Mazzeo puntualizza poi ciò che sta alla base del ritardo nella vaccinazione degli over 80. “La risposta è semplice, abbiamo vaccinato con due dosi il 93,37% dei 121.871 operatori sanitari (la media italiana è del 71,67%) e abbiamo vaccinato con due dosi l’80,54% dei 18.205 ospiti delle RSA (la media italiana è del 69,69%) coprendo il 100% con la prima dose”.
“Il governo e Pfizer ci avevano detto che sarebbero arrivate il doppio delle forniture – precisa – un numero che sarebbe stato sufficiente per coprire l’intero fabbisogno di tutte le categorie prioritarie, invece è stato necessario fare una scelta: o dare la seconda dose ai medici e alle RSA o dare la prima agli over 80 assumendoci il rischio che senza la seconda dose il vaccino potesse non avere la stessa efficacia. Siccome ospedali ed RSA sono stati i principali focolai nelle ondate precedenti, è stato optato per la prima scelta e la loro messa in sicurezza, sapendo che una volta ultimate le vaccinazioni del personale sanitario avremmo avuto tutte le dosi disponibili per gli over 80. Laddove si è scelto l’altra strada è vero che si sono vaccinati più over 80 ma nel Lazio, per esempio, è stato vaccinato con due dosi solo il 64% dei medici, in Campania solo il 48%, in Liguria il 58% e in Umbria il 50,6%. Se il governo ci avesse dati più dosi avremmo vaccinato molte più persone e, soprattutto, molti più over 80”.
Infine, il presidente tiene a chiarire un altro punto che in questi giorni è stato molto dibattuto: “È vero che sono state somministrate 39.186 dosi di Pfizer a personale amministrativo, ma si tratta di persone che lavorano comunque in ospedale, in strutture sanitarie o a stretto contatto con esse. È stato fatto, in gran parte, prima dell’arrivo di AstraZeneca e soprattutto rispettando l’indicazione del ministero perché anche da loro, inevitabilmente, passava la messa in sicurezza degli ospedali e di quelle realtà”.
“Nessuno nega che quella degli over 80 sia una criticità forte e come ho detto oggi è la nostra priorità – conclude Mazzeo – ma al tempo stesso è anche doveroso ricordare che la Toscana è sopra la media nazionale nelle vaccinazioni in tutte le altre categorie: ha vaccinato il 7,6% dei 70-80enni contro la media nazionale del 5,81%, il 73% degli insegnanti contro la media nazionale del 58,6%, oltre a quanto già detto su medici e RSA. Purtroppo, come ripeto da sempre, non servono polemiche ma vaccini. E non va sprecata nemmeno una dose. Per questo, dopo la ASL Sud-Est, è importante il fatto che anche le altre due aziende sanitarie apriranno il portale per i riservisti in modo che eventuali rinunce possano essere immediatamente compensate con altre persone da vaccinare”.