Firenze, con un comunicato a firma del presidente Pietro Dattolo, l’Ordine dei Medici di Firenze, mette in guardia sulla tendenza dei giovani medici a a lasciare il Sistema Sanitario Nazionale.
“Il problema di fondo della sanità toscana e italiana – dice il presidente Dattolo – è che la professione medica sta diventando poco allettante per i giovani che intraprendono il percorso universitario. Come emerge da un’indagine condotta dall’Istituto Piepoli e commissionata dalla Federazione degli Ordini dei Medici, quasi 1 giovane medico su 3 si dice pentito della propria scelta lavorativa”.
“I medici più giovani sono quelli più propensi a lasciare il Sistema Sanitario Nazionale – sottolinea Dattolo -. Ben il 25% dei medici tra i 25 e i 34 anni e il 31% di quelli tra i 35 e i 44 anni si dice pronto a lasciare la professione e aspira a una ‘pensione anticipata’”.
“L’aumento dei carichi di lavoro a cui i medici sono stati sottoposti negli ultimi due anni a causa della pandemia – continua il presidente dell’Ordine – ha causato ansia e stress in tutte le categorie, dagli ospedalieri agli ambulatoriali fino ai medici di Medicina Generale, ma la categoria più colpita è proprio quella dei medici ospedalieri. I dottori più giovani cercano un lavoro meno gravoso e con meno rischi, magari un’attività privata, oppure un’occupazione sul territorio o nel campo della Medicina Generale. La colpa è soprattutto dei turni ospedalieri estenuanti, notturni e festivi, a cui sono stati sottoposti, delle troppe reperibilità, per non parlare dei turni nei reparti Covid, che hanno messo a dura prova i medici sul piano sia fisico che emotivo. I Pronto soccorso stanno letteralmente implodendo, ed è soprattutto da lì che assistiamo alla fuga dei medici: troppi accessi e personale scarso, l’assistenza è a rischio”.
“Il rischio è che nei prossimi anni avremo una tale carenza di medici che sarà difficile mantenere gli standard qualitativi a cui siamo abituati – avverte Dattolo – Solo negli ultimi 3 anni ben 8.000 medici hanno lasciato gli ospedali, sia per scadenze di contratti a tempo determinato, sia per dimissioni volontarie. Ogni anno formiamo solo 6.000 neo-specialisti e di questi solo 3.000 sono disposti a lavorare in ospedale: la situazione è disastrosa”.
Il presidente dell’Ordine fiorentino avanza quattro proposte contro una fuga dalla professione che sembra inarrestabile. “Dobbiamo garantire – conclude Dattolo – una remunerazione più consona, un maggiore rispetto degli orari di lavoro, la tutela della privacy e il diritto alle ferie. Se i nostri dottori lavorano male, continueranno a licenziarsi, creando una carenza di personale negli ospedali che sarà sempre più difficile colmare e che si riverserà sull’assistenza ai pazienti”.