Mar 24 Dic 2024
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Mercato immobiliare in crescita, più 35% rispetto al 2020

Il mercato immobiliare in Toscana riparte dopo la pandemia e fa segnare un +35% rispetto al 2020. E’ quanto emerge dai dati presentati questa mattina dalla Federazione degli agenti immobiliari professionali (Fiaip). Un trend al rialzo che, al momento, non sembra risentire degli effetti negativi dell’inflazione e dell’aumento dei tassi dei mutui, anche se non mancano i dubbi in vista della seconda parte del 2023.

I numeri del mercato immobiliare prendono come periodo di riferimento tutto il 2021 e i primi sei mesi del 2022. “Il settore immobiliare in linea generale risponde bene – commenta il presidente nazionale Fiaip Gian Battista Baccarini – perché sia gli italiani che gli investitori stranieri continuano a ritenerlo la scelta più sicura per tutelare i propri risparmi spesso raccolti in anni di sacrificio. Abbiamo dei segnali positivi per i primi due trimestri di quest’anno, a doppia cifra sia nel settore abitativo che in quello produttivo, commerciale e anche il terziario”.

Guardando al futuro, prosegue Baccarini, siamo “da una parte preoccupati per i potenziali effetti recessivi dettati dall’inflazione, dal caro bollette, dai rincari delle materie prime e da tutto ciò che conosciamo, ma anche realisticamente ottimisti perché come abbiamo visto durante tutto quest’anno, nonostante la pandemia e il conflitto in Ucraina, l’investimento immobiliare rimane quello che garantisce maggiore sicurezza e serenità. Il classico bene rifugio per eccellenza. Sul fronte mutui, poi, parliamo sì di aumenti, ma siamo ancora su percentuali sostenibili”.

Un commento sul tema degli affitti brevi di cui si parla molto anche a Firenze e in altre città d’arte. “C’è una grande espansione degli affitti turistici. Negli ultimi cinque anni, dato di Banca d’Italia, gli affitti brevi sono triplicati da 500mila ad un 1,6 milioni, di cui il 70% affitti turistici. Secondo noi la linea che alcuni Comuni stanno prendendo di introdurre norme liberticide, anticostituzionali, che vogliono limitare il diritto del proprietario di affittare liberamente il proprio immobile, non è corretta e lineare”.